Informatore Scientifico: come aprire la Partita IVA e quale aprire

La soluzione più vantaggiosa per svolgere la professione di informatore scientifico del farmaco

Stai pensando di metterti in proprio per svolgere l’attività di informatore scientifico ma non hai alcuna conoscenza del fisco e temi di prendere una decisione sbagliata? Perfettamente comprensibile: se ti sei formato per imparare a conoscere e presentare i prodotti farmaceutici ai medici, ai dentisti e ai veterinari non è detto che tu sappia come si apre una Partita IVA.

In questo articolo ti spiegherò come fare questo importantissimo passo e ti indicherò il regime fiscale più conveniente per svolgere la professione di informatore scientifico del farmaco.

Partita IVA da informatore scientifico del farmaco (ISF): come si apre e quale scegliere

Quella dell’informatore scientifico del farmaco è una professione stimolante che consente di ottenere buone provvigioni e svolgere un ruolo attivo in un settore importante come quello sanitario. Se hai deciso di lavorare come informatore scientifico, dovrai necessariamente aprire la Partita IVA, quindi non fidarti di chi ti dice che sia possibile svolgere la professione con lo strumento della prestazione occasionale.

L’attività di procacciatore d’affari per le aziende farmaceutiche implica continuità, non occasionalità. Basterebbe questa frase per spiegare perché la prestazione occasionale non è un’opzione da considerare se ambisci a svolgere un lavoro di questo tipo; per essere più preciso, ti faccio notare che questo strumento include l’impossibilità di collaborare con lo stesso committente più di una volta nello stesso anno, di lavorare per più di 30 giorni consecutivi e di promuovere la tua attività.

Vediamo, dunque, come dovresti agire per aprire la Partita IVA da informatore scientifico del farmaco.

L’operazione è semplice e gratuita; tuttavia, prima di muoverti ti consiglio di rivolgerti a un commercialista. La richiesta del codice numerico che ti consente di lavorare in proprio va fatta all’Agenzia delle Entrate mediante un modulo – il modello AA9/12 – scaricabile da Internet. Questo modulo deve essere compilato in tutte le sue sezioni e inoltrato all’ente con le seguenti modalità:

  • puoi recarti direttamente presso l’ufficio territoriale della tua zona;
  • puoi inviarlo tramite raccomandata A/R;
  • puoi aprire la Partita IVA online accedendo all’area telematica del sito dell’Agenzia delle Entrate.

Leggi anche: Come effettuare la richiesta di riduzione dei contributi INPS per i forfettari

Il motivo per cui è più saggio contattare un professionista è che all’interno del modello AA9/12 dovrai inserire dati molto importanti che influenzeranno in maniera decisiva la tua attività. Mi riferisco soprattutto alla scelta del codice ATECO e del regime fiscale.

Il codice ATECO indica il tipo di attività che un titolare di Partita IVA può svolgere, mentre il regime fiscale determina le regole e gli adempimenti fiscali a cui dovrai sottostare. In Italia esistono tre regimi fiscali: ordinario, semplificato e forfettario. La scelta più conveniente è senza dubbio il regime forfettario.

I vantaggi gestionali e fiscali del regime forfettario per un informatore scientifico

Questo regime fiscale, introdotto nel 2015, è adottabile dai professionisti e dalle ditte individuali che rispettano alcuni requisiti, il più importante dei quali è il rispetto del limite di fatturato di 65.000 € annui. Aprire la Partita IVA forfettaria ti consentirà di usufruire di numerose agevolazioni fiscali e semplificazioni contabili e gestionali.

Vediamo quali sono.

Tanto per cominciare, operando con questo inquadramento sarai escluso dal campo IVA. Ciò significa che non dovrai applicare l’imposta sul valore aggiunto alle tue fatture, non dovrai effettuare i versamenti per le liquidazioni periodiche e non dovrai presentare la dichiarazione annuale dell’IVA.

Inoltre, sarai libero/a da oneri burocratici seccanti come la registrazione delle fatture e dei corrispettivi.

Sarai esentato anche dalla ritenuta d’acconto, una quota dei compensi che viene trattenuta in fattura come anticipazione sulle imposte. Ergo, incasserai sempre il 100% dei tuoi compensi.

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Si intitola Regime Forfettario 2020 ed è un manuale che ti spiegherà tutto ciò che devi necessariamente sapere prima di aprire la tua Partita IVA. Ti svelerò anche in che modo potresti risparmiare migliaia di euro in tasse ogni anno. È in vendita esclusivamente su Amazon sia in versione cartacea (15,50 €) sia in versione e-book (9,90 €)

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Altre importanti semplificazioni incluse nella Partita IVA a regime forfettario sono:

  • l’esonero dall’obbligo di fatturazione elettronica;
  • l’esonero da spesometro, esterometro e studi di settore;
  • l’esenzione dalle addizionali comunali e regionali;
  • l’esonero dalla compilazione del modello ISEE;
  • l’esenzione dal versamento dell’IRAP.

Tutti questi vantaggi ti consentiranno di risparmiare tempo e soldi, e di dedicare tutte le tue energie allo svolgimento della tua attività lavorativa. Ma, dato che ti ho parlato di risparmio di soldi, immagino tu voglia sapere se in questo regime fiscale esistano agevolazioni riguardanti la tassazione. Beh, preparati: sto per parlarti dell’aspetto più interessante del regime forfettario.

Come funzionano tasse e contributi per un informatore scientifico forfettario

Te lo dico senza troppi giri di parole: i titolari di Partita IVA forfettaria godono della tassazione più bassa d’Italia. Diversamente dai regimi ordinario e semplificato, che prevedono il pagamento delle tasse in relazione al reddito prodotto, il regime forfettario ha una tassazione unica a prescindere dal reddito.

L’aliquota fissa (o, flat tax) prevista nel regime agevolato è del 15% sul fatturato lordo. Non solo. Le nuove Partite IVA hanno la possibilità di godere di una riduzione per i primi cinque anni di attività: se sarai in possesso di alcuni requisiti, fino al sesto anno verserai solamente il 5% di imposte.

Se consideri che negli altri due regimi fiscali l’aliquota minima è del 23%, non avrai difficoltà a comprendere la convenienza del regime forfettario. Ma non finisce qui. Anche il calcolo delle tasse è più semplice dato che non dovrai dedurre i costi sostenuti durante l’anno. Lo Stato, infatti, ipotizza le spese aziendali mediante uno strumento chiamato coefficiente di redditività.

Questo non è altro che un valore percentuale (assegnato a ogni codice ATECO) che, su base statistica, ipotizza i costi e, conseguentemente, il fatturato lordo di un’attività. Nel caso degli informatori scientifici del farmaco, questo valore è del 78%. Ciò significa che applicherai la flat tax sul 78% del tuo fatturato totale annuo perché lo Stato ipotizza che i costi da te affrontati corrispondano al 22% di esso.

Leggi anche: Prestazione occasionale 2022: novità per lavorare senza Partita IVA

Oltre alle tasse, per svolgere la tua professione in proprio dovrai versare anche i tuoi contributi previdenziali. Poiché la figura dell’informatore scientifico non ha una cassa di riferimento, dovrai iscriverti alla gestione separata INPS, che prevede il versamento del 26,23% da calcolare sul fatturato lordo. L’aspetto positivo della gestione separata è l’assenza di quote fisse; pertanto, verserai i tuoi contributi pensionistici esclusivamente in relazione a quanto incasserai.

In conclusione

Dopo aver letto questo articolo avrai senz’altro le idee più chiare sull’apertura della Partita IVA e su quale sia il regime fiscale più vantaggioso.

In effetti sì. Però non ho idea di quanto potrebbe costarmi un buon commercialista!

La maggior parte dei commercialisti – per la gestione della contabilità di un informatore scientifico nel regime forfettario – hanno una parcella che va dai 1.000 € ai 1.200 € annui. Io, con il mio servizio di consulenza online dedicato esclusivamente ai forfettari, ho deciso di elaborare dei piani tariffari ad abbonamento.

Mi occuperò di tutto ciò di cui si occupa un commercialista tradizionale, quindi di aprire la tua Partita IVA, di seguire la tua contabilità, di presentare la tua dichiarazione dei redditi e di fornirti assistenza fiscale. Solo che lo farò completamente da remoto.

Compila il Form di Contatto sul mio sito internet www.regime-forfettario.it. Sarò io stesso a richiamarti nel giro di qualche ora per chiarire qualsiasi dubbio (tariffe comprese).

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Ti ricordo che, per qualsiasi tipo di considerazione, hai la possibilità di commentare questo articolo.

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A presto
Giampiero Teresi

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2 risposte

  1. salve io dovrei proprio iniziare a fare questo lavoro e mi hanno proposto un contratto di 2000 euro iva esclusa più le provvigioni (al mese)….credo che le supero facilemte le 30000 euro lorde previste al forfettario…ma non di tantissimo….tipo prevedo un 40/45mila euro anno lordi. In questo caso cosa consiglia?

    1. Buongiorno, il Regime Forfettario però non avrà l’ IVA per cui nel calcolo del possibile fatturato annuale dovrà considerarlo

      Se dovesse in ogni caso prevedere un fatturato superiore a 30.000 Euro non sarà possibile usufruire del Regime Forfettario per più di 1 anno

      Per qualsiasi dubbio sarò a sua disposizione anche telefonicamente al mio numero personale 3286481872

      A presto

      Giampiero Teresi

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