False Partite IVA: cosa sono e come evitarle? Molti imprenditori si affidano alle prestazioni lavorative di soggetti camuffando il lavoro dipendente subordinato in lavoro autonomo con Partita IVA. Le Partite IVA aperte per questo scopo sono da considerarsi a tutti gli effetti false Partite IVA, e lo Stato negli ultimi mesi sta cercando di stanare quanti piĆ¹ casi possibili punendo i trasgressori. Analizziamo in questo articolo quali sono le caratteristiche che possano identificare una falsa Partita IVA e come evitare che la propria Partita IVA venga definita in questo modo.
Le false Partite IVA sono un fenomeno del tutto Italiano. Molti Liberi Professionisti, infatti, negli ultimi tempi hanno dovuto abbandonare il proprio lavoro Dipendente a tempo determinato o indeterminato, a causa della crisi e del taglio del numero di dipendenti, ed hanno dovuto reinventare il proprio lavoro diventando Liberi Professionisti titolari di partita IVA.
Nulla di strano in questo, scelta del tutto lecita e logica. Succede perĆ² troppo spesso che gli stessi “Liberi” Professionisti siano “obbligati” a licenziarsi ed ad aprire una Partita IVA su consiglio proprio dello stesso datore di lavoro con la promessa di continuare a svolgere le stesse mansioni lavorative da Libero Professionista.
Interrompere un contratto di subordinazione (sia a tempo determinato che indeterminato) ed aprire una Partita IVA per svolgere le stesse mansioni svolte precedentemente da Lavoratore Dipendente con lo stesso committente e uno di quei casi chiamati senza giri di parole false Partite IVA. Ć una pratica illegale e serve semplicemente a camuffare agli occhi del Fisco e dell’ Agenzia delle Entrate la presenza di un lavoratore dipendente.
Ma perchĆ© questi “Imprenditori” spingono affinchĆ© ciĆ² accada? La risposta ĆØ semplice: convenienza economica. Un Lavoratore Dipendente ĆØ una spesa onerosa per qualsiasi azienda a causa dell’ onere contributivo e previdenziale. Un Libero Professionista titolare di partita IVA invece non ha alcun costo ulteriore, se non il compenso stabilito in fattura; risulta quindi molto piĆ¹ conveniente avvalersi di titolari di partita IVA piuttosto che assumere nuovo personale o mantenere il proprio giĆ assunto.
Il lavoro subordinato ed il lavoro autonomo hanno perĆ² nette differenze. La caratteristica fondamentale del Lavoratore AutonomoĀ ĆØ lāassoluta autonomia operativa ed organizzativa. Infatti, il Lavoratore Autonomo, decide autonomamente i tempi, le modalitĆ e i mezzi necessari per lāesecuzione della prestazione lavorativa, non ĆØ sottoposto al potere direttivo, organizzativo, disciplinare e di controllo del committente ed opera senza alcun coordinamento con lāattivitĆ del committente stesso.
Il Lavoratore SubordinatoĀ ĆØ invece definito dallāart. 2094 c.c. come Ā«chi si obbliga mediante retribuzione a collaborare nellāimpresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dellāimprenditoreĀ».Ā La caratteristica fondamentale ĆØ il vincolo di subordinazione ossia lāassoggettamento del Lavoratore Subordinato al potere direttivo, organizzativo, di controllo e disciplinare del datore di lavoro, con conseguente limitazione dellāautonomia ed inserimento del lavoratore in modo stabile nellāambito dellāorganizzazione aziendale.
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False Partite IVA: cosa sono e come evitarle?
Vi sono dei chiari presupposti che lasciano trasparire la presenza o meno delle false partite IVA. Nello specifico l’ Agenzia delle Entrate fa riferimento a tre Criteri:
- Criterio Temporale – Si verifica nel caso in cui il Lavoratore Autonomo intraprenda una collaborazione superiore ad 8 mesi nell’ arco dell’ anno per la durata di almeno 2 anni consecutivi. Ai fini dellāaccertamento del Ministero del lavoro, assume rilievo qualsiasi documento in grado di fornire informazioniĀ sulla durata dellāattivitĆ svolta come, ad esempio, lettere di incarico o fatture in cui ĆØ indicato lāarco temporale di riferimento della prestazione professionale
- Criterio del Fatturato – Si verifica nel caso in cui il corrispettivo del Lavoratore Autonomo derivante dalla collaborazione con il proprio committente costituisce piĆ¹ dell’ 80% rispetto al fatturato totale annuale e ciĆ² si verifica per almeno 2 anni consecutivi. CiĆ² ĆØ ritenuto valido anche se si fattura a piĆ¹ committenti riconducibili sempre allo stesso centro di imputazione di interessi
- Criterio Organizzativo – Si verifica nel caso in cui il lavoratore Autonomo disponga di una postazione fissa di lavoro presso una delle sedi del committente
AffinchĆ© una Partita IVA venga identificata come una delle False Partite IVA p necessario che contemporaneamente si verifichino almeno due di questi tre Criteri. Se soltanto uno di questi Criteri ĆØ verificato non si puĆ² comunque ipotizzare il reato delle false Partite IVA.
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Giampiero Teresi
4 risposte
Salve, dalla lettura dell’articolo non mi ĆØ chiaro se puĆ² essere riconosciuta la falsa partita iva anche se si ĆØ iscritti ad un Albo.
Per esempio:
un TSRM (tecnico di radiologia) iscritto all’Albo, con partita iva e in monocommittenza da 7 anni, con turni, orari ed esami programmati dal committente (clinica convenzionata), con locali, strumenti e pazienti del committente, con paga oraria, compenso fermo da 7anni, badge e obbligo di firma (anche del “foglio delle disponibilitĆ ” annunciando in anticipo le assenze note), sottoposto a sorveglianza medica e dosimetria (il che giĆ di per se implica un rapporto costante e duraturo), puĆ² essere riconosciuto come subordinato anche con l’Albo? Come procedere? Grazie
Si, sono presenti tutti i fattori per essere riconosciuto come subordinato
Saluti
Buon giorno e grazie in anticipo! Lavoro da due anni in una portineria con livello b5 a dicembre scatterĆ il terzo rinnovo… E giĆ si parla di partita IVA. Lavoro tutti i giorni dalle 8alle 12 da lunedƬ Sabato, in questo caso sarebbe Partita IVA falsa ?? Buona giirnata
Buongiorno, se continuerĆ a sviluppare la stessa attivitĆ svolta in precedente da Lavoratore Dipendente, si, sarĆ da intendersi come una falsa Partita IVA
Saluti