Lavorare da Freelance: ecco come aprire la Partita IVA

Lavorare da Freelance: ecco come aprire la Partita IVA. La figura dei Freelance si è diffusa notevolmente negli ultimi anni, ma ancora sono tanti i dubbi fiscali su questo genere di attività. In questo articolo spiegherò come lavorare da Freelance in modo legale aprendo la propria Partita IVA, e chiarirò tutti gli adempimenti da rispettare per essere al sicuro con il Fisco

Lavorare da Freelance. Sarà capitato anche a voi di sentire questa frase e sicuramente vi sarete chiesti: cosa è un Freelance?

Freelance è un termine inglese che indica un soggetto che effettua un’ attività che è assimilabile a quella del Libero Professionista. Questo termine anticamente indicava un soldato mercenario che non serviva un signore specifica, bensì era disposto a combattere ed essere al servizio di chiunque era disposto a pagarlo

Ultimamente questo termine è stato affiancato invece al lavoro di Giornalista. Il giornalista Freelance infatti è colui che autonomamente effettua servizi o report che venderà successivamente alle varie testate

Oggi il termine Freelance è invece riferito ad ogni attività da Libero Professionista, ed è possibile applicarlo a svariate Attività Economiche. Alcuni esempi di Freelance sono:

  • Webmaster
  • Grafici
  • Traduttori
  • Articolisti e Copywriter
  • Social Media Manager
  • Fotografi
  • Promotori Finanziari
  • Liberi Professionisti in generale

Molte di queste Attività Economiche sono nate e si sono diffuse solo negli ultimi anni. Questo è uno dei motivi per i quali è difficile trovare notizie aggiornate su come lavorare da Freelance in modo legale ed al sicuro con il Fisco.

Molti Commercialisti infatti non sono perfettamente aggiornati su quali siano gli adempimenti fiscali per un Freelance, e quali possano essere gli inquadramenti fiscali più vantaggiosi. Questo è il motivo per il quale ho deciso di approfondire questa materia, sconosciuta ai più.

Lavorare da Freelance: posso usare la Prestazione Occasionale?

Facendo alcune ricerche online, ho notato come molti Commercialisti consigliassero l’ uso della Prestazione Occasionale per redditi fino a 5.000 Euro, obbligando gli stessi Freelance ad aprire una Partita IVA dopo aver superato il reddito di 5.000 Euro in un anno.

Niente di più sbagliato!

L’ utilizzo o meno della Prestazione Occasionale, e l’ apertura o meno della Partita IVA poco ha a che vedere con il superamento o meno dei famosi 5.000 Euro annuali.

L’ utilizzo della Prestazione Occasionale e l’ eventuale apertura di una Partita IVA è regolata infatti da due principi: il Principio di Occasionalità ed il Principio di Abitualità.

Per spiegare bene quando sarà possibile utilizzare la Prestazione Occasionale e quando invece sarà obbligatorio aprire una Partita IVA mi servirò di alcuni esempi. Ipotizziamo ad esempio un Freelance (webmaster, fotografo, Libero Professionista o qualunque altra professione) al quale venga commissionato un lavoro specifico, per la durata inferiore ai 30 giorni, per un compenso pattuito di 7.000 Euro

Il Freelance in questione potrà utilizzare la Prestazione Occasionale anche se l’ importo pattuito è superiore a 5.000 Euro in quanto la Prestazione sarà UNA TANTUM (una singola Prestazione nell’ anno)

Ipotizziamo adesso un Freelance al quale venga commissionato ad esempio un lavoro di 2 giorni al mese ripetuto per tutto l’ anno per un compenso di 100 Euro al mese, 1200 Euro annuali.

Il Freelance in questione in questo caso non potrà utilizzare la Prestazione Occasionale in quanto non rispetterà il Principio di Occasionalità. In questo caso sarà obbligato all’ apertura di una Partita IVA nonostante i suoi compensi siano più bassi di 5.000 Euro annuali

Freelance, immagino adesso tu ti stai disperando per questa notizia, ma non preoccuparti non ti è andata poi così male. Ti mostrerò tra poco come l’ apertura di una Partita IVA sia sempre più conveniente dell’ utilizzo della Prestazione Occasionale, e te lo mostrerò anche con degli esempi pratici

Tutti i Freelance che utilizzeranno la Prestazione Occasionale saranno però tenuti alla Ritenuta d’ Acconto

Cosa è, e come funziona, la Ritenuta d’ Acconto

La Ritenuta d’ Acconto è uno strumento utilizzato dallo Stato per assicurare il versamento delle tasse. In pratica colui che commissiona il lavoro (il cliente del Freelance) diventa Sostituto d’ Imposta

Il Sostituto d’ Imposta ha quindi l’ obbligo di trattenere il 20%  dei compensi del Freelance sul totale pattuito (la Ritenuta d’ Acconto appunto)

Che fine fa dunque il 20% dei compensi del Freelance? Di sicuro non rimane in tasca al Sostituto d’ Imposta! Infatti questo’ ultimo ha l’ obbligo entro giorno 16 del mese successivo al pagamento, di versare questa Ritenuta d’ Acconto allo Stato tramite Modello F24. In pratica anticipa il pagamento delle tasse del Freelance versando per lui una quota di tasse

Lo stesso Sostituto d’ Imposta ha poi l’ obbligo di consegnare al Freelance una Certificazione dei compensi entro Febbraio dell’ anno successivo. Questa Certificazione dei compensi assicura quindi il versamento allo Stato della Ritenuta d’ Acconto

Quanta burocrazia per un semplice compenso! Facciamo un esempio: se un Cliente commissiona ad un Freelance un lavoro per un importo pattuito di Euro 100, il Cliente pagherà dunque “solo” 80 Euro al Freelance. Lo stesso Cliente (diventato Sostituto d’ Imposta) avrà l’ obbligo di versare i restanti 20 Euro allo stato tramite modello F24. Avrà anche l’ obbligo di fornire al Freelance la Certificazione del versamento di questi compensi entro Febbraio dell’ anno successivo

Abbiamo visto come funziona la Prestazione Occasionale e la conseguente Ritenuta d’ Acconto; adesso invece ti mostrerò come funziona la Partita IVA per Freelance e perché è più conveniente della Prestazione Occasionale

Lavorare da Freelance: aprire una Partita IVA

Abbiamo visto precedentemente che se i tuoi compensi da Freelance non sono UNA TANTUM sarai obbligato ad aprire una Partita IVA. Ti ho anche accennato che questa non è affatto una brutta notizia!

Si, perchè dal 1 Gennaio 2015 lo Stato ha creato un regime Fiscale Agevolato per tutti i Freelance e Liberi Professionisti. Si chiama Regime Forfettario, e se sei un Freelance devi assolutamente scoprire tutti i vantaggi fiscali e contabili che può offrirti

Il Regime Forfettario è stato ideato per tutti quei Freelance che per la prima volta si affacciano al mondo del lavoro, riservando per loro delle agevolazioni che non sono presenti negli altri Regimi Fiscali esistenti (Regime Ordinario e Regime Semplificato). Ti parlerò dunque dei suoi vantaggi aiutandomi anche con degli esempi pratici, in modo da chiarire quante tasse effettivamente pagherà un Freelance con una Partita IVA nel Regime Forfettario

Quanto costa aprire una Partita IVA per un Freelance

Iniziamo subito con le belle notizie: aprire una Partita IVA per un Freelance è assolutamente GRATUITO. Non è previsto neanche nessun costo annuale per mantenere aperta la propria Partita IVA negli anni

Per aprire la propria Partita IVA bisogna recarsi presso l’ Agenzia delle Entrate e compilare il Modello AA9/12. All’ interno di questo modello bisogna riempire tutti i campi necessari. Tra i campi è necessario specificare la sede della propria attività che in assenza di un proprio ufficio potrà essere anche la propria residenza

Bisognerà specificare anche il Regime Fiscale scelto ed il proprio Codice ATECO. Questo particolare codice ISTAT rappresenterà la vostra Attività Economica scelta.

Consiglio: la compilazione del Modello AA9/12, anche se apparentemente facile, deve essere predisposta da un Professionista competente. Anche un solo errore sulla scelta errata del Regime Fiscale o sul Codice ATECO potrebbe far incorrere il Freelance in sanzioni per svariate migliaia di Euro

Se hai bisogno di aiuto sull’ apertura della tua Partita IVA posso aiutarti offrendoti una Consulenza Gratuita. Puoi richiederla direttamente sul mio sito www.regime-forfettario.it . Ti richiamerò entro 12 ore ed analizzerò la tua situazione fiscale

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Quali sono i vantaggi di una Partita IVA per Freelance

Come ti dicevo il Regime Forfettario ha dei vantaggi fiscali e contabili, e voglio adesso elencarteli:

Esenzione dall’ IVA – Il Regime Forfettario è un Regime Fiscale esente dall’ IVA. Ciò significa che nelle tue fatture non dovrai aggiungere l’IVA ai tuoi compensi. Questo è un vantaggio perchè, oltre che ad essere quindi esonerato dalla dichiarazione IVA trimestrale ed annuale, risulterai più concorrenziale rispetto ai tuoi concorrenti. A parità di prestazione e compensi infatti i tuoi concorrenti nel Regime Ordinario o Semplificato dovranno aggiungere il 22% in più di IVA nelle loro fatture. Il cliente finale quindi avrà convenienza a scegliere te!

Esenzione dalla Ritenuta d’ Acconto – Oltre ad essere esente IVA, il Regime Forfettario è anche esente dalla Ritenuta d’ Acconto. Nell’ esempio all’ inizio dell’ articolo ti ho mostrato come su un compenso di 100 Euro il Freelance in verità ne incassa 80 con la Prestazione Occasionale, e 20 venivano versati dal cliente come Ritenuta d’ Acconto. Nel Regime Forfettario invece il Freelance incasserà l’ intera fattura (100 Euro) senza alcuna ritenuta

Tasse più basse – Il Regime Forfettario è il Regime Fiscale con le tasse più basse di tutti gli altri Regimi Fiscali. La tassazione IRPEF, chiamata Imposta Sostitutiva, infatti è pari al 5% per i primi 5 anni, che diventerà 15% dal sesto anno in poi. Negli altri Regimi Fiscali invece (Regime Ordinario e Regime Semplificato) la percentuale di tassazione IRPEF varia in base agli scaglioni di reddito. In ogni caso nello scaglione più basso, redditi da 0 a 18.000 Euro, la tassazione è pari al 23%. Raggiunge il 42%. Il Regime Forfettario inoltre è esente dall’ IRAP (un altro 3,9% di tasse risparmiato!)

Semplificazioni contabili – Oltre a questi grandi vantaggi fiscali, il Regime Forfettario ha anche dei grandi vantaggi contabili. E’ infatti esonerato dalla presentazione degli studi di settore, dalla registrazione delle fatture (anche se rimane l’ obbligo di numerazione e conservazione delle fatture e dei corrispettivi), dalla presentazione dello spesometro ecc..

Il Regime Forfettario inoltre non ha una scadenza. Il Regime Fiscale che lo ha preceduto, il Regime dei Minimi, durava al massimo per 5 anni o fino al raggiungimento dei 35 anni di età. Il Regime Forfettario invece può essere scelto a qualsiasi età, e può durare anche per tutta la vita (rispettandone i parametri)

Oltre ad avere tutti questi Vantaggi il Regime Forfettario però ha anche degli Obblighi

  • Il primo obbligo per i Freelance è non superare il fatturato lordo di 30.000 Euro annui. Se un Freelance dovesse fatturare più 30.000 Euro sarà costretto ad abbandonare questo Regime di vantaggio l’ anno successivo
  • Il secondo obbligo per accedere al Regime Forfettario è non avere fatturato, o non avere ricevuto compensi da lavoratore dipendente superiori a 30.000 Euro nell’ anno precedente. Se un Freelance è anche Lavoratore Dipendente con Reddito Lordo superiore a 30.000 Euro non può aderire al Regime Forfettario
  • Un terzo obbligo è non avere partecipazioni societarie, non possedere quote e non essere Amministratore di Società di Persone e Capitali

Esistono in verità altri obblighi da rispettare per poter accedere al Regime Forfettario. Se vuoi possiamo analizzarli insieme, ti basterà richiedere una Consulenza Gratuita sul mio sito www.regime-forfettario.it

Abbiamo visto quante tasse pagherà un Freelance nel Regime Forfettario (5% per i primi 5 anni, 15% dal sesto anno in poi). Oltre a queste tasse ogni Freelance dovrà pagare i propri Contributi Previdenziali

Freelance: come pagare i Contributi Previdenziali

I Contributi Previdenziali INPS rappresentano degli accantonamenti per la nostra futura pensione. Ogni Professionista, Artigiano o Commerciante è tenuto a pagarli, ma anche in questo i Freelance hanno dei Vantaggi

I Freelance infatti, come tutti i Professionisti senza un albo di riferimento, hanno l’ obbligo di iscriversi alla Gestione Separata dell’ INPS. Il vantaggio della Gestione Separata sta nel fatto che non sono presenti dei costi fissi annuali (presenti invece tra i Commercianti ed Artigiani), ma i Contributi Previdenziali vanno calcolati solo in percentuale sul proprio Reddito Lordo

La percentuale di Contributi INPS nella Gestione Separata è pari al 25,72% (nel 2016 era pari al 27,72%) e va calcolata sul Reddito Lordo (cioè Fatturato – Costi)

Da ciò ne deriva che, se un Freelance malauguratamente non dovesse fatturare nulla, non sarà tenuto a nessun tipo di pagamento. Né tasse, nè Contributi Previdenziali INPS

Quante tasse pagherà un Freelance nel Regime Forfettario

Ok, tutto molto bello. Ma in soldoni, quante tasse pagherà un Freelance sul proprio fatturato? Cercherò di spiegartelo aiutandomi con un esempio pratico.

Ipotizziamo un Freelance con Partita IVA nel Regime Forfettario. Ipotizziamo anche un fatturato ad esempio di 25.000 Euro

Il primo passo da compiere sarà quello di calcolare il Reddito Lordo. Il Reddito Lordo non è altro che il Fatturato meno i Costi

Il Regime Forfettario ha una particolarità rispetto agli altri Regimi Fiscali. In questo Regime infatti i costi sono forfettari. Ciò significa che lo Stato ha deciso una percentuale di Costi a tavolino da applicare al proprio Fatturato Lordo in modo da identificare i propri Costi Aziendali. Questa percentuale è differente per ogni Attività Economica, e nei Freelance è pari al 22% 

Per cui, nel caso del nostro esempio, su un fatturato di 25.000 Euro i Costi Forfettari saranno pari a 5.500 (il 22% di 25.000 Euro). Il Reddito Lordo dunque sarà pari a 19.500 Euro

Su questo Reddito Lordo possiamo adesso calcolare la tassazione (Imposta Sostitutiva) e i nostri Contributi Previdenziali INPS

La tassazione sarà pari a 975 Euro (il 5% di 19.500 Euro)

I Contributi Previdenziali INPS saranno pari a 5.015 Euro (il 25,72% di 19.500 Euro)

Alla fine dei conti, un Freelance che fatturerà 25.000 Euro si ritroverà in tasca 19.010 Euro (25.000 – 975 (IRPEF) – 5.015 (INPS)

Come vedi nel Regime Forfettario il livello di tassazione è davvero basso. Essendo esente IVA e Ritenuta d’ Acconto lo rende molto più conveniente anche della Prestazione Occasionale

Adesso analizziamo l’ultimo costo

Piccola parentesi: da pochissimi giorni ho pubblicato il mio primo libro.

Si chiama Regime Forfettario 2019 ed è un manuale che ti spiegherà tutto ciò che devi necessariamente sapere prima di aprire la tua Partita IVA. Ti spiegherò anche come risparmiare migliaia di Euro in tasse ogni anno. È in vendita esclusivamente su Amazon sia in versione cartacea (14,90 Euro) sia in versione Ebook (9,90 Euro)

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Quanto costa un Commercialista per un Freelance

Un Commercialista Classico per la gestione della contabilità di un Freelance nel Regime Forfettario ha una parcella media di circa 1.000-1.200 Euro

Adesso però voglio parlarti del mio servizio di Consulenza Online. Sono un Commercialista specializzato nel Regime Forfettario, posso aprire la tua Partita IVA, tenere la tua contabilità, inviare la Dichiarazione dei Redditi. Naturalmente ti offrirò anche tutta la mia assistenza 365 giorni l’ anno

Il costo di tutto ciò sarà di soli 39 Euro al mese

Ho già scritto un articolo per descrivere il mio servizio che puoi trovare qui http://www.regime-forfettario.it/quanto-costa-un-commercialista-online-e-come-funziona/

Se dovessi avere ancora dei dubbi sul Regime Forfettario, o se hai deciso di aprire la tua Partita IVA puoi richiedermi una Consulenza Gratuita su www.regime-forfettario.it. Ho anche un Gruppo di discussione su Facebook sul Regime Forfettario con più di 1.000 utenti. Se vuoi iscriverti puoi farlo cliccando qui

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Spero di esserti stato utile

A presto
Giampiero Teresi

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12 risposte

  1. Ciao, complimenti per l’articolo molto facile da capire per chi non ce capisce 🙂
    Una domanda. Ho letto in giro su altri blog di un’aliquota del 15% già dal secondo anno o addiritura da subito. In che modo si ha il 5% per 5 anni?
    Poi dove posso trovare le percentuali dei costi forfettari per altre categorie? Esiste una tabella? Grazie

  2. Articolo chiarissimo, ma devo fare una precisazione…per sapere quanto resta in tasca, oltre a tasse e contributi, è necessario sottrarre al fatturato anche i costi sostenuti! È corretto?

  3. CHIARISSIMO. Semplicemente. Ho sbattuto la testa leggendo qui e là e grazie al tuo articolo credo di aver tutto chiaro, davvero grazie!

  4. Molto chiaro l’articolo, grazie. Un solo dubbio:

    “Il secondo obbligo per accedere al Regime Forfettario è non avere fatturato, o non avere ricevuto compensi da lavoratore dipendente superiori a 30.000 Euro nell’ anno precedente. Se un Freelance è anche Lavoratore Dipendente con Reddito Lordo superiore a 30.000 Euro non può aderire al Regime Forfettario”

    Domanda: se un freelance è anche lavoratore dipendente con reddito lordo di 20.000 euro, ha un limite di fatturazione per il regime forfettario di 10.000 euro o sempre di 30.000 euro?

    Grazie, cordiali saluti

    1. Buongiorno Angelo. Il limite di fattura di un Freelance titolare di un reddito da lavoro dipendente sarà sempre di 30.000 Euro a prescindere dal reddito da dipendente.

      Il limite infatti non sarà dato dalla somma dei 2. Potrà quindi paradossalmente ricevere un reddito da lavoro dipendente pari a 30.000 Euro e contemporaneamente fatturare fino a 30.000 Euro nello stesso anno.

      Per qualsiasi dubbio sarò a sua disposizione anche telefonicamente al mio numero personale 3286481872

      A presto

      Giampiero Teresi

  5. Da profano e futuro startup sono riuscito a chiarire, grazie al tuo ottimo articolo, parecchi dubbi al riguardo. Ottimo lavoro, non escludo di avvalermi dei tuoi servizi in futuro.

    1. Grazie per la fiducia!

      Rimango a disposizione per qualsiasi dubbio anche al mio numero di telefono personale 3286481872

      A presto

      Giampiero Teresi

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