Una delle Libere Professioni più diffuse in Italia è da sempre quella dell’Architetto. Per poter svolgere questo lavoro nel rispetto delle regole fiscali è obbligatorio aprire la propria Partita IVA. Scegliere il Codice ATECO più adeguato è uno dei passaggi più importanti che deve essere portato a termine durante questa fase. Il Codice ATECO consente al Fisco di inquadrare nel modo corretto la professione svolta da ogni contribuente individuandone le attività principali. In questo articolo voglio quindi spiegare tutti i passaggi che permetteranno ad ogni Architetto di individuare nel migliore dei modi il proprio Codice ATECO da inserire al momento dell’ apertura della propria Partita IVA.
Aprire la propria Partita IVA sarà il primo passaggio da effettuare per ogni Architetto che vorrà svolgere la propria Libera Professione. Durante questa procedura andrà effettuata un’analisi accurata per la scelta del proprio Codice ATECO e del proprio Regime Fiscale di appartenenza.
Grazie al Codice ATECO sarà possibile inquadrare la propria professione attraverso una classificazione effettuata dall’ISTAT. Il Fisco avrà così la possibilità di individuare tutte le attività svolte all’interno di ogni professione senza dover effettuare ulteriori accertamenti fiscali.
Un altra funzione per cui viene utilizzato il Codice ATECO riguarda il il corretto inquadramento della propria posizione contributiva. Infatti grazie a questo strumento sarà possibile identificare la Cassa Previdenziale dove poter versare i propri Contributi INPS. Ogni Architetto farà riferimento ad un Albo Professionale di categoria ed ad una specifica Cassa Professionale. Per poter esercitare nel rispetto delle regole fiscali sarà dunque necessario iscriversi ad entrambi gli enti di categoria.
La Cassa Previdenziale degli Architetti è l’ INARCASSA, dove ogni Architetto sarà tenuto al versamento dei propri Contributi Previdenziali. Le regole che determinano la contribuzione sono stabilite annualmente dalla stessa INARCASSA attraverso la pubblicazione di regolamenti interni. Ogni Architetto dovrà versare due tipi di Contributi uno Soggettivo ed uno Integrativo. Il Soggettivo, obbligatorio per tutti gli iscritti alla cassa, è calcolato in percentuale ma prevede una soglia minimale dovuta a prescindere dai propri livelli di reddito. Quello Integrativo, dovuto da tutti i professionisti iscritti all’Albo Professionale, verrà calcolato in misura percentuale sul proprio volume di affari.
Un altra decisione fondamentale che ogni Architetto dovrà essere portata a termine al momento dell’ apertura della propria partita IVA riguarda quella del Regime Fiscale al quale aderire. Esiste in Italia dal 1 Gennaio 2016 un Regime Agevolato che offre ad ogni Architetto la possibilità di sfruttare numerosi vantaggi fiscali e contabili. Questo Regime Fiscale prende il nome di Regime Forfettario. Per accedervi sarà però necessario rispettare alcuni requisiti specifici. Se questi vincoli dovessero essere soddisfatti allora il Regime Forfettario risulterà sicuramente il più conveniente per ogni Architetto.
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Quale Codice ATECO Scegliere per Architetto?
Il Codice ATECO che sarà possibile utilizzare per esercitare la Libera Professione di Architetto è il seguente:
- 71.11.00 – Attività degli Studi di Architettura
Grazie all’utilizzo di questo Codice ATECO sarà possibile svolgere l’attività di Architetto, nel pieno rispetto delle regole fiscali. La descrizione include al suo interno tutte le attività tipiche della professione come quelle attinenti alla consulenza in campo architettonico, progettazione di edifici, stesura di progetti, pianificazione urbanistica e architettura del paesaggio.
Se un Architetto dovesse svolgere anche altre attività professionali è sempre possibile inserire in Partita IVA uno o più Codici ATECO secondari, fino ad un massimo di sei. Solo il prevalente potrà però essere inquadrato come codice di attività primario.
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Giampiero Teresi
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