A prevedere il credito di imposta anche per le Partite IVA Forfettarie è la Legge di Bilancio 2020 che recita:
“Possono accedere al credito d’imposta tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito”.
Anche i professionisti al comma 194 è previsto che possono beneficiare del credito di imposta per gli investimenti aventi per oggetto beni diversi da quelli ad alto valore tecnologico.
Addio a superammortamenti e iperammortamenti e, al loro posto, la Legge di Bilancio 2020 prevede un credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi, compresi quelli immateriali.
Rimangono escluse dal credito d’imposta le imprese in liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, in stato di liquidazione volontaria, fallimento e altre procedure concorsuali, nonché le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231.
Pertanto, per l’anno 2020 le Partite IVA Forfettarie potranno beneficiare del credito d’imposta, ma i beni oggetto del credito devono essere nuovi (stampanti, scanner, pc, fotocopiatrici, mobili e arredi, cellulari, telefoni). Si ricorda che sono esclusi gli automezzi e gli immobili.
Credito imposta Partite IVA Forfettarie 2020: investimenti beni strumentali nuovi
La misura del credito d’imposta investimenti beni strumentali nuovi si ottiene applicando al costo dell’investimento percentuali differenziate a seconda della tipologia del bene.
Il credito d’imposta viene riconosciuto per gli investimenti in beni strumentali nuovi effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2020, o entro il 30 giugno 2021.
In questo ultimo caso è necessario che entro la data del 31 dicembre 2020 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
Per gli investimenti in beni materiali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese è previsto un bonus pari al:
- 20% per la quota oltre i 2,5 milioni e fino a 10 milioni di euro;
- 40% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro.
Per gli investimenti in software è riconosciuto un bonus del 15% del costo, nel limite massimo di 700.000 euro.
Per gli investimenti in beni strumentali diversi è previsto un bonus pari al 6% nel limite massimo di 2 milioni di euro.
I Professionisti possono beneficiare del credito di imposta del 6% nel limite massimo di 2 milioni di euro sui beni diversi da quelli ad alto valore tecnologico, sia che siano titolari di Partita IVA Forfettaria che Ordinaria.
Anche le imprese potranno accedere a tutte le agevolazioni previste dalla Legge di Bilancio 2020, a prescindere dal regime contabile adottato.
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Credito d’imposta Partite IVA Forfettarie: Esempio pratico
Facciamo un esempio pratico per capire meglio.
Un Libero professionista titolare di Partita IVA Forfettaria acquista beni strumentali nuovi per il suo ufficio (pc, stampante, poltrona, scrittoio, etc.) per un importo di 5000 euro + IVA e paga l’acconto del 20% entro il 31.12.2020.
Se invia la pratica di credito d’imposta entro la fine del corrente anno 2020, il Libero Professionista in Regime Forfettario può compensare la Flat Tax e l’INPS a saldo con un credito concesso dall’amministrazione fiscale di 300 euro (il 6% di 5.000 Euro).
Credito d’imposta Partite IVA Forfettarie: come funziona?
Con le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2020, in luogo delle attuali deduzioni dall’imponibile nell’arco del periodo di ammortamento, si potrà beneficiare di un credito di imposta, il quale può essere utilizzato in compensazione nel modello F24, a partire dall’anno successivo all’entrata in funzione del bene.
Il credito d’imposta beni strumentali per i Forfettari può essere utilizzato esclusivamente in compensazione in 5 quote annuali di pari ammontare, ridotte a tre per gli investimenti in beni immateriali.
Il credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito né della base imponibile dell’Irap ed è cumulabile con altre agevolazioni.
Il nuovo beneficio fiscale è un credito d’imposta correlato al costo del bene e non al processo di ammortamento.
In sintesi, per il corrente anno 2020 anche i soggetti Forfettari potranno beneficiare della agevolazione utilizzando un credito del 6% calcolato sul costo di acquisto del bene stesso, che non può superare i due milioni, in detrazione di imposte e contributi dovuti ed inseriti nel modello F24.
È possibile fruire del credito d’imposta beni strumentali:
- dall’anno successivo a quello dell’avvenuta interconnessione dei beni al sistema aziendale per gli investimenti in beni “Industria 4.0”,
- dall’anno successivo a quello di entrata in funzione dei beni, per gli investimenti in beni diversi da quelli “Industria 4.0”.
Credito d’imposta e bonus investimenti per le Partite IVA Forfettarie 2020: quali sono i vantaggi?
Doppio vantaggio per le Partite IVA Forfettarie 2020 che potranno beneficiare del credito d’imposta beni strumentali.
Al regime fiscale già conveniente con Flat Tax al 15% per chi non eccede i 65.000 euro di fatturato annuo, dal primo gennaio 2020 è possibile beneficiare anche del credito d’imposta beni strumentali visto che è stato cancellato il superammortamento 2019.
Con la Legge di Bilancio 2020 anche le Partite IVA Forfettarie possono beneficiare di un credito di imposta che può essere detratto anche dall’imposta forfettaria del 5-15 per cento.
Il vantaggio economico di sicuro c’è!
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A presto
Giampiero Teresi
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