Partita Iva Medico, come aprirla nel Regime Forfettario

La Partita Iva per Medico, è un momento molto importante per chi si dedica con passione a questo lavoro ed è necessaria per poterlo svolgere non come Lavoratore dipendente di una struttura sanitaria ma bensì come Libero Professionista.

Nel caso in cui fossimo in presenza di fatturati minimi e in particolare entro i 65.000 euro, è possibile valutare l’adesione ad un regime forfettario molto conveniente sotto diversi punti di vista e a breve lo analizzerò nello specifico. È inoltre fondamentale anche la scelta del CODICE ATECO giusto.

Partita Iva Medico, come si inizia?

Il percorso per diventare medici è abbastanza lungo e passa dal superamento dei testi di ingresso alla facoltà di medicina e chirurgia poiché parliamo di una Università a numero chiuso. Superato questo step, si potranno seguire i vari corsi e sostenere i relativi esami per un percorso didattico di 6 anni.

Durante questo periodo, l’aspirante medico seguirà 5 anni di apprendimento teorico sulle materie di base e un ultimo anno con ore di laboratorio e tirocinio per specializzarsi nel ramo scelto della medicina da intraprendere.

Segue l’esame di Stato e l’iscrizione all’Albo Professionale di medicina generale. Per chi desidera specializzarsi, ovvero dedicarsi ad una area medica specifica, è richiesto un ulteriore corso di specializzazione, sempre a numero chiuso e della durata compresa tra i 2 ed i 5 anni.

Per quanto attiene le modalità di svolgimento della professione del medico, le possibilità sono diverse e partono principalmente dal lavoro dipendente in una struttura privata o pubblica. In quest’ultimo caso, il medico può svolgere anche una attività intramoenia ovvero richiedere delle prestazioni mediche a pagamento nella struttura pubblica in cui lavora ma al di fuori del proprio orario lavorativo.

Stesso discorso per chi lavora in una struttura privata ma con la differenza di dover essere obbligati ad aprire una partita Iva medico per lo svolgimento della libera professione.

Apertura della Partita Iva e scelta del Codice Ateco per Medico

Fermo restando l’iscrizione all’Albo dei Medici chirurghi odontoiatri, per l’apertura della Partita Iva è necessario compilare e inviare all’Agenzia delle Entrate il modulo AA9/11. Questo modulo, potrà essere inviato telematicamente sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate o consegnato alla sede territoriale più vicina, è importante però che il tutto avvenga entro 30 giorni dall’inizio della nuova attività in libera professione da medico.

Bisognerà scegliere anche un CODICE ATECO PER MEDICO per definire la tipologia di attività svolta e tutti i successivi adempimenti fiscali connessi a questo elemento. Sarà necessario inoltre iscriversi all’ENPAM per quanto attiene gli adempimenti della Cassa Previdenziale per i medici.

Per citare alcuni esempi, nel caso di prestazione sanitarie svolte da chirurghi, il CODICE ATECO di riferimento è 86.22.01 mentre per attività svolte in Ambulatori e poliambulatori del Servizio Sanitario Nazionale, è l’86.22.02. Vi è poi il codice ATECO 86.22.09 da poter utilizzare per i casi più generici come una attività prestata in “Altri studi medici specialisti e poliambulatori”.

I vantaggi del Regime Forfettario per Medico

A questo punto ti starai chiedendo quale Regime fa per te e se optare per il Forfettario o l’ordinario. Un esperto del settore come un Commercialista è molto utile per questo confronto e per valutare in base al tipo di attività svolta e fatturato, cosa scegliere. Inoltre, è un professionista prezioso per quanto riguarda la tenuta dei documenti contabili e gli adempimenti fiscali obbligatori ogni anno.

Ti svelo subito, che nel caso di un fatturato inferiore ai 65.000 euro, è da valutare il Regime forfettario per esercitare la libera professione di medico con la Partita Iva.

Quali vantaggi comporta? Innanzitutto l’applicazione di una unica imposta sostitutiva al 15% (5% se si tratta di prima attività per 5 anni) a titolo di tutte le imposte dovute per lo svolgimento della propria attività professionale ovvero IRPEF, IRAP, aliquota comunale e regionale. Altri vantaggi da valutare sono:

  • Sull’esonero dell’applicazione della Ritenuta d’acconto e dell’Iva in fattura, previa indicazione di tale agevolazione prevista in quanto aderenti al Regime forfettario.
  • Esonero dalla registrazione della fattura e dei corrispettivi e obbligo della sola conservazione delle fatture e relativa numerazione progressiva in ogni anno fiscale.
  • Esonero dalla fatturazione elettronica e possibilità di continuare ad emettere ancora le sole fatture cartacee. Inoltre nel caso di fatture con importi superiori ai 77,47 euro, bisognerà applicare sul documento fiscale una marca da bollo.

Come vedi, sono davvero tanti i vantaggi che questa Partita Iva Medico comporta e senza contare che rispetto al suo predecessore (Regime dei minimi) non presenta più un limite temporale di applicazione di soli 5 anni. Fino a che sono presenti i requisiti di accesso, infatti, il professionista potrà continuare l’applicazione del Regime forfettario per la sua attività.

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Requisiti di adesione e cause di esclusione dal Regime forfettario

Per quanto attiene i requisiti di adesione, quello più importante è sicuramente quello sul limite del fatturato dei 65.000 euro. A questo va aggiunto l’obbligo del medico, di non superare quota 30.000 per il reddito da lavoro dipendente (o da pensione) e quota 20.000 per le spese su personale dipendente e collaboratori.

E per quanto riguarda le cause uscita regime forfettario? Ovviamente il superamento di uno dei limiti economici appena enunciato su fatturato, reddito da lavoro dipendente e spese di personale. E’ poi importante rientrare in:

  • Residenza fiscale in Italia. Essendo un regime agevolato per le Partite Iva è fondamentale rientrare in questa casistica per non essere esclusi dal Regime forfettario.
  • Residenza in un paese dell’Unione Europea o in un paese aderente all’accorso sullo spazio economico europeo se sono presenti redditi prodotti nel nostro paese di almeno il 75%.

Tra le cause di esclusione dal Regime forfettario per la Partita Iva medico, vi è poi la partecipazione in società di persone, la cessione di fabbricati, l’adesione a regimi speciali Iva e Patent Box. Le cause appena elencate, saranno però valide per l’anno fiscale successivo e comportano come obbligo il passaggio al Regime ordinario.

Motivo per cui, nel caso in cui dovessi rientrare in una delle cause di esclusione appena elencate, si consiglia la consulenza e il supporto di un commercialista sui successivi adempimenti e passaggi fiscali da eseguire.

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A presto
Giampiero Teresi

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