Chi deve iscriversi alla gestione separata INPS?

Se ti stia chiedendo chi deve iscriversi alla gestione separata INPS e quali sono le percentuali da calcolare sul reddito imponibile, sei nel posto giusto. Ma per rispondere a queste domande occorre fare un passo indietro e spiegare cos’è la gestione separata e a cosa serve.

La gestione separata INPS è pensata per offrire delle adeguate tutele previdenziali a tutti coloro che producono un reddito tramite un’attività di lavoro autonomo, ma non sono iscritti ad albi ed elenchi professionali.

Grazie ad essa, anche i lavoratori che operano nel settore digitale e che producono reddito sfruttando le potenzialità della rete possono versare le loro aliquote contributive nella gestione separata INPS.

Se sei anche tu un lavoratore Freelance e non sai se puoi iscriverti alla gestione separata INPS, contatta un professionista esperto del settore che saprà consigliarti al meglio. Le decisioni relative a codice ATECO e iscrizione alla gestione separata devono essere assunte nelle prime fasi di avvio di un’attività, perciò chiedi subito consulenza ad uno specialista.

Gestione separata INPS: cos’è?

Cominciamo dicendo che la gestione separata INPS è una cassa previdenziale nata con l’approvazione dell’articolo 2, comma 26, della Legge n.335/95, conosciuta anche come “riforma Dini”.

La gestione separata INPS nasce con l’intento di offrire una cassa in cui far confluire i contributi di milioni di lavoratori autonomi che, non svolgendo una professione come quella degli avvocati o dei medici, non avevano una cassa a loro dedicata.

Pertanto, possiamo semplificare il concetto affermando che la gestione separata INPS è la cassa di tutti i lavoratori autonomi o imprenditori che non sono iscritti agli albi o elenchi professionali.

L’iscrizione alla gestione separata INPS offre un beneficio a coloro che operano con partita Iva adottando il Regime Forfettario. Di fatto, per questa categoria di lavoratori autonomi non è previsto un massimale per il versamento dei contributi INPS.

Chi rientra nella gestione separata INPS?

Per potersi iscrivere alla gestione separata INPS occorre essere un lavoratore autonomo non iscritto ad albi o elenchi professionali e per la cui professione non esiste una specifica cassa previdenziale.

Per rientrare nella categoria dei lavoratori autonomi è necessario che il contribuente eserciti abitualmente un’attività che produca reddito. Pertanto, possono iscriversi alla gestione separata INPS tutti i lavoratori che operano nel settore digitale, parliamo dei Freelancer, ovvero di tutti quei professionisti che svolgono il loro mestiere avvalendosi della rete Internet e degli strumenti che questa offre (es. giornalisti, videomaker, fotografi, copywriter, etc.).

I lavoratori autonomi non sono gli unici a rientrare nella gestione separata INPS che, infatti, è pensata per offrire un’assistenza previdenziale anche:

  • Ai lavoratori che si esercitano una professione nell’ambito del contratto di collaborazione coordinata e continuativa, i cosiddetti co.co.co. Pe loro, il versamento delle aliquote contribuite spetta al datore di lavoro.
  • Ai lavoratori autonomi occasionali che percepiscono un reddito annuo lordo superiore ai 5.000 euro.
  • A coloro che svolgono un lavoro di vendita a domicilio.
  • A coloro che percepiscono redditi derivanti da borse di studio e assegni di ricerca.
  • Ai volontari del Servizio Civile Nazionale.

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Come iscriversi alla gestione separata INPS?

Le categorie sopracitate sono obbligate ad iscriversi alla gestione separata dell’INPS e devono adempiere a tale obbligo entro 30 giorni dall’inizio dell’attività. Per potersi iscrivere alla suddetta cassa previdenziale occorre presentare una domanda all’INPS (la procedura può essere eseguita anche in via telematica).

La domanda di iscrizione deve essere compilata in tutte le sue parti inserendo i propri dati anagrafici, il codice fiscale, il tipo di attività svolta, la data di inizio attività e il codice ATECO. Nel caso in cui l’iscrizione venisse eseguita per un contratto di co.co.co. è necessario specificare anche i dati del committente.

La sede dell’INPS presso la quale occorre presentare la domanda di iscrizione alla cassa previdenziale deve essere quella presente nel territorio di residenza del professionista/lavoratore autonomo.

Se, invece si preferisce presentare la domanda online è necessario accedere al sito dell’INPS cliccando sulla voce “Servizi per il cittadino”. Qui sarà necessario inserire le proprie credenziali di accesso al portale (compreso il PIN) per accedere all’area personale e compilare la domanda d’iscrizione.

Conclusa la procedura, all’utente viene rilasciata una ricevuta che attesta l’avvenuta iscrizione. A proposito dell’iscrizione alla gestione separata INPS, è doveroso sottolineare che una volta effettuata la pratica non è prevista la cancellazione, pertanto si resta iscritti a vita.

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Come e quanto si paga?

Il calcolo del versamento obbligatorio dei contributi previdenziali, per chi è iscritto alla gestione separata INPS, può variare in base al tipo di attività svolta. In ogni caso, il lavoratore autonomo/imprenditore iscritto alla suddetta cassa previdenziale deve calcolare l’importo dovuto all’INPS prendendo come base imponibile ciò che deriva dalla differenza tra ricavi e costi.

Il contributo previdenziale da versare con cadenza periodica segue lo stesso meccanismo “acconto-saldo” che caratterizza il sistema delle imposte sui redditi.

Nei dettagli: il 30 giugno di ogni anno il lavoratore iscritto alla gestione separata INPS è obbligato a versare la prima data dell’aliquota contributiva calcolata sui redditi realmente percepiti, sottraendo ad essa il saldo (se c’è) dell’anno precedente. La seconda rata scade entro il 30 novembre.

Il versamento vero e proprio va eseguito con il modello F24, unico per tutti i professionisti e i collaboratori.

L’aliquota contributiva da versare alla gestione separata INPS è del 25,72% del reddito imponibile e, nel caso in cui il lavoratore autonomo dovesse aderire al Regime Forfettario, non prevede alcuna nota minimale. Diverso è il discorso per artigiani e commercianti per i quali l’aliquota contributiva è pari al 23,19%, con un importo fisso di 3.600 euro all’anno da versare anche in assenza di fatturato.

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A presto
Giampiero Teresi

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