Come si calcola il reddito imponibile nel Regime Forfettario?

Il Regime Forfettario è un regime fiscale pensato per offrire tutta una serie di vantaggi a coloro che possiedono una Partita Iva.

Tra tutti spiccano le basse aliquote relative alle tasse da versare (15% o 5%) e il nuovo metodo, introdotto dalla Legge di Stabilità del 2016, usato per il calcolo del reddito imponibile.

Se hai intenzione di avviare un’attività in proprio e quindi di diventare un imprenditore o Libero Professionista, sappi che hai bisogno di una Partita Iva, un codice ATECO e di scegliere (in anticipo) il regime fiscale che verrà adottato per il calcolo delle tasse e delle imposte da versare.

Un buon metodo per non farsi trovare impreparati, e sfruttare tutti gli aiuti che lo Stato mette a disposizione dei lavoratori autonomi, è quello di affidarsi ad un professionista del settore, che saprà consigliare le mosse giuste per risparmiare qualche soldino. 

A questo proposito, occorre dire che il Regime Forfettario rappresenta, ad oggi, il più semplice e conveniente.

Una delle ragioni che rendono questo regime fiscale adatto a coloro che avviano un’attività in proprio, prevedendo un volume d’affari medio-bassi, riguarda il reddito imponibile.

Ma qual è la definizione di reddito imponibile? A cosa serve e come si calcola?

Reddito imponibile: cos’è e a cosa serve?

Quando si parla di reddito imponibile, definito anche base imponibile, si fa riferimento alla parte di reddito che sarà assoggettato alle aliquote delle tasse.

Il reddito imponibile non va confuso con il reddito lordo annuale realmente percepito dal lavoratore, infatti, a questo vanno sottratte le deduzioni previste dallo Stato, ed i Contributi INPS pagati nello stesso anno.

Nel caso dei lavoratori autonomi, in possesso di una Partita IVA in Regime Forfettario, con la definizione di reddito imponibile s’intende la parte di reddito che verrà realmente tassata.

La base imponibile può essere calcolata in due modi diversi, in base al regime fiscale adottato, esso può essere:

  • Analitico, sommando voce per voce i diversi redditi (nel regime ordinario e semplificato);
  • Forfettario, ovvero su base fissa (nel regime forfettario).

A questo proposito occorre specificare quando si parla di regime forfettario e tasse la base imponibile è data applicando un Coefficiente di redditività al totale degli incassi effettuati nell’ anno.

Analizziamo nello specifico il calcolo

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Reddito imponibile e Regime Forfettario

Per calcolare le spese da dedurre e il reddito lordo è opportuno specificare che nell’ambito del regime forfettario viene utilizzato un calcolo automatico.

In sostanza, questo regime fiscale non prevede il calcolo delle singole spese da dedurre ma si limita a sottrarre al reddito lordo una quota forfettaria, la cui aliquota dipende dal tipo di attività svolta e quindi dal codice ATECO abbinato alla partita IVA.

Questa è una delle ragioni che rendono necessario l’aiuto da parte di un commercialista esperto che sappia consigliare l’imprenditore circa il codice ATECO da scegliere in fase di avvio dell’attività.

Di fatto, a questo codice, sono strettamente collegati i coefficienti di redditività dai quali dipendono le percentuali di spese da dedurre.

Come si calcola il reddito imponibile?

Per il calcolo del reddito imponibile nel regime forfettario occorre avere a disposizione tre informazioni: il codice ATECO, il relativo coefficiente di redditività e l’importo dei contributi versati ogni anno.

Per conoscere il reddito imponibile occorre partire dal reddito lordo, che si ottiene applicando il coefficiente di redditività agli incassi annui. A questo occorre sottrarre i contributi versati in quell’anno per ottenere il reddito imponibile.

Prima di proseguire con la definizione di calcolo del reddito imponibile nel regime forfettario, occorre fare un’ulteriore chiarimento che riguarda il coefficiente di redditività.

Questo, infatti, varia in base al codice ATECO e al tipo di lavoro svolto, tuttavia possiamo semplificare affermando che il coefficiente di redditività è pari: al 78% del reddito lordo per i liberi professionisti; al 67% del reddito lordo per gli artigiani; al 40% del reddito lordo per i commercianti.

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Un’ulteriore deduzione necessaria, quando si calcola il reddito imponibile nel regime forfettario, è quella relativa ai versamenti contributivi.

I liberi professionisti o i titolari di una ditta individuale che aderiscono al regime forfettario possono conoscere il reddito imponibile della loro attività, utile al calcolo dell’imposta sostitutiva, facendola dichiarazione del reddito mediante Modello Unico.

In sintesi, per calcolare il reddito imponibile nel regime forfettario devi:

  1. Sommare le fatture registrate durante l’anno per conoscere il reddito lordo;
  2. Usare il coefficiente di redditività associato al codice ATECO dell’attività svolta;
  3. Sottrarre i Contributi versati
  4. Procedere al calcolo dell’imposta sostitutiva del 15% o del 5% (nel caso delle start up).

Facciamo un esempio pratico, immaginando di dover calcolare l’imposta sostitutiva di una “Ditta X” che volge un’attività artigianale e che, nel corso dell’anno, ha emesso 3 fatture da 500 euro l’una:

  1. Somma le fatture e ottieni il reddito lordo: 1.500 euro.
  2. Applica il coefficiente di redditività che, per la “Ditta X” è del 78 % ottenendo così il reddito imponibile pari a 1.170 euro.
  3. Sottrai i Contributi versai, ad esempio pari a 300 Euro. Il risultato sarà quindi pari a 870 Euro
  4. Applica l’aliquota del 15% (130,50 Euro) e avrai calcolato le tasse da versare all’erario.

Nel caso di tassazione al 5% invece l’ ammontare delle tasse da pagare sarà pari a “soli” 43,50 Euro (il 5% di 870 Euro)

Reddito imponibile nel regime forfettario: cosa devi sapere

La peculiarità del regime forfettario è quello di essere un regime fiscale semplice ed agevolato che permette di pagare poche tasse e di riuscire a prevedere l’importo dovuto all’erario.

Sebbene operare nell’ambito del regime forfettario possa sembrare una passeggiata, è possibile incorrere in errori che potrebbero creare problemi con l’Agenzia delle Entrate.

Per questo motivo ti consigliamo di rivolgerti ad un esperto che si occupi di conteggi e calcoli al posto tuo, evitando incidenti fiscali.

Uno degli errori più frequenti, infatti, riguarda proprio il calcolo del reddito imponibile nel regime forfettario, che porta a sbagliare il calcolo dell’imposta sostitutiva da versare.

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Un Commercialista “classico” per la gestione della Contabilità di un Contribuente titolare di una Partita IVA in Regime Forfettario ha una tariffa media impresa tra 1.000 e 1.200 Euro.

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A presto
Giampiero Teresi

Guarda il Video completo sul Regime Forfettario

Video Regime Forfettario

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