Scopri perché conviene avviare la tua attività con questo tipo di inquadramento
Mettersi in proprio è rischioso quanto restare esposti alle onde radio a tutte le ore del giorno.
Decidere di avviare un’attività comporta una serie di oneri fiscali e contabili, e senza le opportune conoscenze in materia il rischio è di ritrovarsi ad affrontare sanzioni e debiti che potrebbero compromettere la tua posizione. Vorresti svolgere la professione di tecnico di radiologia con Partita IVA senza incorrere in tali disagi?
In questo articolo ti spiegherò come farlo.
Vuoi aprire la Partita IVA da TSRM? Ecco come dovresti agire
Quella del tecnico sanitario di radiologia medica è una professione molto importante in ambito sanitario, ed è tendenza sempre più comune svolgerla in proprio con una Partita IVA. Sono tante, infatti, le strutture pubbliche e private che si avvalgono della collaborazione di queste figure professionali senza assumerle direttamente.
Se desideri operare in questo modo avrai l’obbligo di aprire una Partita IVA, operazione gratuita e apparentemente priva di difficoltà: per ottenere questo codice numerico che ti consente di operare in proprio dovrai scaricare un modulo da Internet (il modello AA9/12), compilarlo in tutti i suoi campi e inoltrarlo all’Agenzia delle Entrate.
La procedura può essere eseguita anche per via telematica dallo studio di un commercialista, ed è la soluzione che ti consiglio. Affidandoti alle competenze di un professionista in materia fiscale non solo accorcerai i tempi, ma eviterai di commettere una serie di errori molto comuni che potrebbero condizionarti pesantemente nello svolgimento della tua professione.
Mi riferisco in particolare alla scelta del regime fiscale e all’indicazione del codice ATECO.
Codice ATECO e regime fiscale: l’importanza di questi due aspetti
All’interno del modello AA9/12, oltre ai tuoi dati anagrafici e fiscali, al nome e all’indirizzo della tua attività, dovrai indicare anche queste informazioni che, di fatto, sono le più importanti in fase di apertura della Partita IVA.
Il codice ATECO è un’identificazione numerica assegnata a ogni tipo di attività, e inserire quello giusto è fondamentale per operare in regola con il fisco: svolgendo un’attività diversa da quella corrispondente al codice da te segnalato, infatti, andrai incontro al rischio di incorrere in pesanti sanzioni.
Ci tengo a informarti che il codice ATECO da utilizzare per svolgere questa professione è 86.90.29 (attività professionali paramediche indipendenti).
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Per quanto riguarda il regime fiscale, devi sapere che questa scelta stabilirà a quali norme e adempimenti dovrai attenerti nello svolgimento della tua attività professionale. In Italia esistono tre possibilità da questo punto di vista:
- il regime ordinario;
- il regime semplificato;
- il regime forfettario.
Quest’ultimo rappresenta la soluzione migliore per chi, come te, sta valutando di fare questo passo, e ora scoprirai perché.
I vantaggi del regime forfettario per chi svolge questa libera professione
Prima di presentarti i numerosi benefici che trarrai scegliendo di aprire la Partita IVA nel regime forfettario, ci tengo a precisare che questa opzione – proprio perché ricca di agevolazioni – non è adottabile da tutti; per poter svolgere la professione di TSRM con questo inquadramento fiscale dovrai rispettare alcuni requisiti, i più importanti dei quali sono:
- il rispetto del limite di fatturato annuo di 65.000 €;
- il rispetto del limite di risorse destinate a collaboratori e dipendenti di 20.000 e all’anno;
- essere residente in Italia o in un paese membro dell’Unione Europea (producendo però almeno il 75% del tuo reddito complessivo sul territorio italiano);
- non superare il limite di 30.000 € annui di reddito proveniente da lavoro subordinato.
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Contattami per illustrarmi la tua situazione, e insieme verificheremo che tu abbia le carte in regola per aprire una Partita IVA forfettaria. Se così sarà, potrai iniziare a sfruttare da subito i suoi vantaggi. Una delle agevolazioni più impattanti che caratterizzano questo regime fiscale è l’esclusione dal campo IVA e dalla ritenuta d’acconto.
Si tratta di due vantaggi sostanziali, in quanto grazie a essi non solo incasserai sempre il 100% dei tuoi compensi, ma non dovrai nemmeno avere a che fare con la dichiarazione trimestrale dell’IVA; tra l’altro avrai un considerevole risparmio economico, dato che non sarai tenuto a effettuare alcun versamento per le liquidazioni periodiche e avrai meno spese dal commercialista.
Le altre semplificazioni contabili e gestionali incluse in questa scelta sono:
- l’esclusione dall’obbligo di fatturazione elettronica;
- l’esenzione dal versamento dell’IRAP e delle addizionali comunali e regionali;
- l’esonero dallo spesometro;
- l’esonero dal modello ISEE e dagli studi di settore.
Quante tasse e contributi INPS paga un tecnico sanitario di radiologia medica
Come puoi ben vedere, gli aspetti positivi di questo regime fiscale sono tanti, ma non ti ho ancora parlato di quello principale. Devi sapere, infatti, che il regime forfettario prevede la tassazione più bassa d’Italia. Per chi opera al suo interno non esistono molteplici categorie di imposte (ti ho già menzionato l’esonero da addizionali e IRAP), bensì un’imposta sostitutiva unica: questa flat tax viene applicata in una misura del 15% sul reddito lordo.
Trattandosi di un’aliquota più bassa di quasi dieci punti percentuali rispetto all’aliquota dello scaglione IRPEF più basso, avresti tutte le ragioni del mondo per essere entusiasta all’idea di adottare il regime agevolato. Ma ho un’altra buona notizia per te: per le nuove attività esiste la possibilità di usufruire di una riduzione per i primi cinque anni, durante i quali l’aliquota di riferimento sarebbe del 5%.
Nel regime forfettario, dunque, pagherai meno tasse, e ti sarà più facile calcolare l’imponibile: non dovrai dedurre i costi affrontati durante l’anno in quanto essi verranno scalati automaticamente dai tuoi ricavi complessivi. Come? In base al coefficiente di redditività assegnato dallo Stato al tuo codice ATECO di riferimento.
Questo indicatore determina la percentuale tassabile del tuo fatturato, escludendo in maniera forfettaria le tue spese; nel tuo caso, questo valore è del 78%. Ti faccio un esempio: se durante il tuo primo anno da TSRM autonomo con Partita IVA dovessi fatturare 40.000 €, per conoscere l’imponibile ti sarà sufficiente moltiplicare tale importo per il coefficiente di redditività (40.000 € x 78% = 31.200 €). Ipotizzando che tu possieda i requisiti per ottenere la riduzione della flat tax, l’importo che dovrai versare per le imposte sarà di 1.560 € (31.200 € x 5%).
Facile, no?
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Naturalmente, oltre alle tasse dovrai versare anche i tuoi contributi pensionistici: poiché quella di TSRM rientra nelle professioni sanitarie senza cassa previdenziale (anche se da qualche tempo si parla di una possibile introduzione di una cassa per questa categoria di professionisti), dovrai obbligatoriamente iscriverti alla gestione separata INPS.
Con questa modalità contributiva non avrai quote fisse, ma dovrai corrispondere il 25,98% del tuo reddito lordo (da calcolare – esattamente come le imposte – facendo riferimento al coefficiente di redditività).
In conclusione
Se non eri a conoscenza delle caratteristiche del regime forfettario, è probabile che dopo aver letto questo articolo ti interessi approfondire l’argomento. Purtroppo non tutti i commercialisti “tradizionali” conoscono alla perfezione aggiornamenti e casistiche di questo regime fiscale, e il rischio che correresti affidandoti a un professionista di questo tipo è quello di seguire indicazioni sbagliate e mettere a rischio la possibilità di adottarlo.
Il regime forfettario rappresenta un mondo a sé, ed è per questo che qualche anno fa ho deciso di concentrare la mia attività di consulenza esclusivamente su di esso. Grazie ad aggiornamenti continui e alla mia esperienza pluriennale potrei darti una mano ad aprire la tua Partita IVA con tutte le agevolazioni del caso, a prezzi molto convenienti.
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A presto
Giampiero Teresi
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