Codici ATECO e Gestione separata INPS: tutto quello che devi sapere

Quando si decide di avviare una nuova attività imprenditoriale occorre scegliere il codice ATECO, a cui verrà associata la Partita Iva. Il codice ATECO viene liberamente scelto dall’imprenditore, ma dal momento che serve a definire l’attività lavorativa svolta e il coefficiente di redditività (nel Regime Forfettario), è preferibile consultarsi con un commercialista che saprà indicarti il codice più conveniente.

Il codice ATECO, quindi, permette di individuare l’aliquota di reddito (base imponibile) da prendere in considerazione per il calcolo delle imposte nell’ambito del Regime Forfettario. Per questo motivo, la scelta di un codice piuttosto che un altro può essere più o meno vantaggiosa per il lavoratore autonomo.

Oltre ad incidere sul computo delle tasse, il codice ATECO definisce anche l’opportunità di iscriversi o meno alla gestione separata INPS con tutti i benefici che ciò comporta.

Codice ATECO e contributi previdenziali

La scelta della cassa previdenziale, in cui versare periodicamente i contributi previdenziali di un lavoratore autonomo, dipende dal tipo di attività esercitata da quest’ultimo.

Nel caso dei liberi professionisti, infatti, è prevista l’iscrizione alla gestione separata INPS, fatta eccezione per le professioni munite di specifiche casse.

Se si esercita un’attività d’impresa, artigianale o commerciale è previsto l’obbligo id iscrizione alla gestione separata artigiani/commercianti istituita presso l’INPS.

Fatta questa doverosa precisazione, vediamo in che modo il codice ATECO influisce sui versamenti dei contributi previdenziali dei lavoratori autonomi. Innanzitutto, occorre specificare che la scelta del codice ATECO, che inciderà sull’inquadramento contributivo, è molto più incerto e problematico quando si ha a che fare con le nuove professioni nate nell’era digitale.

Per intenderci, tutti i lavoratori freelance (es. giornalisti, fotografi, grafici, etc.) appartengono alla categoria dei lavoratori autonomi nati con la diffusione di Internet.

Per loro, non è ancora stata istituita una cassa specifica e lo stesso elenco dei codici ATECO, aggiornato più di un decennio fa (2007), rende necessario l’aiuto di un fiscalista o di un commercialista esperto della materia che sappia consigliare l’imprenditore in fase di avvio dell’attività.

Mi voglio soffermare su quest’aspetto e chiarire che non tutti i commercialisti sono in grado di gestire le professioni digitali. Il fatto che si tratti di una materia nuova rende necessaria una preparazione specifica, che solo un professionista che si è specializzato in questo campo può offrire.

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La scelta del codice ATECO: effetti

Il codice ATECO serve ad individuare l’attività lavorativa svolta dal lavoratore autonomo.

Nel caso in cui quest’ultimo aderisse al Regime Forfettario, il codice ATECO svolgerebbe un’importante funzione dal punto di vista fiscale perché permetterebbe di riconoscere il coefficiente di redditività, ovvero la percentuale di reddito da assoggettare alle tasse.

Sì, adottando questo regime fiscale agevolato l’imprenditore versa le tasse, prendendo in considerazione solo una porzione del reddito annuo (è uno dei vantaggi di questo regime).

Tuttavia, l’importanza del codice ATECO non interessa solo l’ambito fiscale ma coinvolge anche l’aspetto previdenziale, ovvero dei versamenti contributivi.

La scelta di un codice ATECO piuttosto che un altro permette al lavoratore autonomo di iscriversi alla gestione separata INPS oppure – nel caso in cui il codice non offrisse questa possibilità – di iscriversi in camera di commercio alla gestione INPS per i commercianti e gli artigiani (per questi ultimi è obbligatorio anche l’iscrizione all’INAIL).

I codici ATECO che consentono l’iscrizione alla gestione separata INPS sono i più ricercati, soprattutto dai freelance. Di fatto, questi codici non prevedono dei minimali contributivi ma il versamento dei contributi previdenziali solo sulla base del reddito. Si tratta di un importante vantaggio per i neo imprenditori che hanno da poco avviato un’attività autonoma e che producono un volume d’affari basso.

La scelta del codice ATECO che consente l’iscrizione alla gestione separata INPS, aderendo al Regime Forfettario, è uno degli strumenti messi a disposizione dal fisco per favorire l’avvio di attività in proprio beneficiando di una serie di vantaggi imperdibili.

L’assenza di una minimale contributivo, infatti, permette a chiunque di aprire una partita Iva senza avere l’obbligo dei versamenti previdenziali anche con zero reddito.

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Codici ATECO e gestione separata INPS

Per potersi inscrivere alla gestione separata INPS non basta scegliere un codice ATECO. In effetti, anche se è vero che esistono alcuni codici ATECO che sono più adatti all’iscrizione presso la suddetta cassa previdenziale, è altresì vero che la discriminante che rende un’attività autonoma più o meno adatta a tale iscrizione è l’organizzazione sotto forma di impresa.

A questo proposito occorre specificare che il codice civile definisce imprenditore colui che “esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o lo scambio di beni o di servizi”.

Di conseguenza, è possibile affermare che l’iscrizione ad una gestione previdenziale dipende sia dal codice ATECO scelto, in fase di avvio dell’attività, sia dal modo in cui essa è organizzata. Infatti, se vi è l’organizzazione di fattori produttivi (capitale –proprio o altrui – e lavoro) siamo in presenza di un’impresa.

Esiste una lista di codici ATECO che favoriscono l’iscrizione alla gestione separata INPS che, lo ricordiamo, nel caso in cui si scegliesse di operare nell’ambito del Regime Forfettario, produrrebbe un importante vantaggio per il lavoratore autonomo/imprenditore: l’assenza di una soglia minima per il versamento dei contributi previdenziali.

Ma, come abbiamo appena visto, questi codici da soli non sono sufficienti a garantire la presenza dei requisiti utili all’iscrizione alla gestione separata INPS. Infatti, occorre prendere in considerazione un ulteriore fattore che dipende dal modo in cui è organizzata l’attività lavorativa: come attività imprenditoriale o sotto forma di lavoro autonomo.

Come fare a scegliere il codice ATECO da associare alla propria partita Iva? Come fare a comprendere se la propria attività si configura come lavoro autonomo o impresa? Semplice: affidandosi ad un professionista del settore fiscale, ovvero un commercialista, che sarà in grado di rispondere alle tue domande (con una consulenza online e gratuita) e di indirizzarti verso le scelte più conveniente per te e per il tuo lavoro.

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A presto
Giampiero Teresi

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