Ecco cosa succede se si sfora il regime forfettario

Tutto ciò che devi sapere riguardo al superamento della soglia massima dei ricavi

Tantissimi imprenditori con un’attività già avviata e la maggior parte di coloro che desiderano aprire una Partita IVA sono attratti dal regime forfettario.

Infatti, questo regime fiscale agevolato include una serie di vantaggi gestionali e fiscali che fanno gola a chiunque decida di esercitare una professione in maniera autonoma.

Tuttavia, aprire una Partita IVA forfettaria o convertirne una già esistente è un’operazione legata a diversi requisiti basilari.

In questo senso, faresti bene a richiedere una consulenza a un buon commercialista online – preferibilmente specializzato nell’argomento – per scoprire quali sono e se ne sei in possesso.

Il requisito più importante per poter usufruire di questo regime fiscale è quello del rispetto del limite di fatturato, e nelle prossime righe scoprirai come funziona.

Qual è il limite massimo dei ricavi nel regime forfettario

Chi possiede una Partita IVA a regime forfettario può beneficiare di diverse agevolazioni rispetto a chi è costretto a operare nel regime ordinario o semplificato.

Tra i punti salienti di questo inquadramento fiscale figurano:

  • una tassazione tra le più basse in Europa (dal 5% al 15%);
  • l’esonero dall’IVA;
  • l’esonero dalla ritenuta d’acconto;
  • una serie di semplificazioni contabili.

Se desideri usufruire di questi vantaggi, però, devi osservare scrupolosamente alcune regole.

Tra queste regole, la principale è quella relativa al rispetto di una soglia massima di fatturato annuo, che fino alla legge di bilancio del 2019 variava in base al tipo di attività svolta.

Al momento, il limite dei ricavi annuali ammessi per poter operare all’interno del regime forfettario è invece uguale per tutti i codici ATECO, ed è fissato a 65.000 €.

Questa soglia è indicativa anche per chi possiede già una Partita IVA e desidera passare a questo regime fiscale: per effettuare il passaggio, i ricavi dell’anno precedente non devono superare i 65.000 €.

Cosa accade, invece, se una Partita IVA forfettaria sfora il limite imposto dalla legge?

Leggi anche: Massaggiatore con Partita IVA: qual è la scelta più conveniente?

Per l’anno fiscale in corso non cambia nulla: continuano a essere applicati i parametri di questo regime fiscale sino al 31 dicembre, anche sui ricavi in eccesso.

Ma dal 1° gennaio dell’anno successivo, viene imposto il passaggio al regime ordinario, con la conseguente perdita di tutti i vantaggi fiscali e gestionali.

Il superamento dei limiti in caso di apertura durante l’anno

Riguardo al superamento della soglia di fatturato, è bene chiarire un aspetto molto importante: la cifra di 65.000 € è relativa all’anno fiscale completo, a partire quindi dal 1° gennaio.

Ma cosa accade se un’attività viene avviata nel corso dell’anno?

Uno scenario simile è assai probabile, poiché la maggior parte delle Partite IVA vengono aperte proprio durante l’anno.

In questo caso, il limite di fatturato cambia e viene proporzionato al periodo che separa la data di avviamento dell’attività e il 31 dicembre.

Ti stai chiedendo in che modo si ottiene il ragguaglio della soglia massima dei ricavi?

Per prima cosa devi sottrarre i giorni che mancano alla fine dell’anno al numero totale dei giorni dell’anno, a partire dalla data di apertura della Partita IVA.

In seguito devi moltiplicare il risultato del calcolo precedente per 65.000 e dividere poi per 365. Per concludere, sottrai il risultato di questo calcolo a 65.000 e otterrai il limite massimo di riferimento in €.

Facciamo un esempio.

Immaginiamo che tu apra la tua Partita IVA a regime forfettario il 25 di ottobre. I giorni su cui dovrai calcolare il tuo limite di fatturato sono 65, per cui dovrai procedere in questo modo:

  1. 365 – 65 = 300;
  2. 65.000 × 300 ÷ 365 = 53.424,65;
  3. 65.000 – 53.424,65 = 11.575,35.

In uno scenario di questo tipo, non potrai ricavare più di 11.575, 35 € o sarai escluso dal regime forfettario a partire dal 1° gennaio.

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Cosa comporta la fuoriuscita dal regime forfettario

Non importa che lo sforamento sia di 1 € o di migliaia di €: superando il tuo limite di fatturato di riferimento, sei destinato ad adottare obbligatoriamente il regime ordinario.

Cosa comporta questo passaggio?

Purtroppo per te, uscire dal regime forfettario significa perdere tutte le agevolazioni a cui abbiamo accennato in precedenza.

Dovrai attenerti alle aliquote IRPEF per calcolare le imposte e dovrai iniziare a pagare pure l’IRAP e le addizionali comunali e regionali, quindi avrai una tassazione più alta.

Inoltre, non godrai più del privilegio di non essere assoggettato al pagamento dell’IVA, dovrai iniziare ad applicare la ritenuta d’acconto in fattura e sarai tenuto ad adottare la fatturazione elettronica.

Dai cambiamenti che deriveranno da questo passaggio conseguirà anche un aumento degli adempimenti a cui dovrai ottemperare, come ad esempio le liquidazioni IVA, lo spesometro, gli studi di settore, ecc.

Capirai bene che, per un’attività che sfora di poco il limite dei ricavi, passare al regime ordinario comporterebbe conseguenze difficili da assorbire in assenza di una crescita significativa nell’anno successivo.

In merito a questo, ti starai chiedendo se e quando si può rientrare nel regime forfettario dopo la fuoriuscita.

Fortunatamente, nel caso in cui nel regime ordinario i ricavi dovessero risultare entro i limiti, a partire dall’anno successivo potrai automaticamente rientrare nel regime forfettario senza richiedere alcuna autorizzazione.

Leggi anche: Vuoi effettuare il passaggio da dipendente a regime forfettario? Ecco come fare

In conclusione

Per operare correttamente nel regime forfettario e tenere costantemente sotto controllo l’andamento della tua attività, dovrai affidarti a un buon commercialista.

A tal proposito ti invito a considerare il mio servizio di contabilità online, che ho sviluppato per venire incontro a tutti gli imprenditori che decidono di adottare il regime forfettario.

Da qualche anno, infatti, mi sono specializzato su questo regime fiscale e mi dedico esclusivamente a questo settore.

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A presto
Giampiero Teresi

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