Massaggiatore con Partita IVA: qual è la scelta più conveniente?

Ecco quale regime fiscale conviene adottare nell’attività di massaggiatore freelance

Hai appena terminato una scuola o un corso di massaggio e vorresti intraprendere questa attività come lavoratore o lavoratrice autonoma con Partita IVA?

Nelle prossime righe scoprirai come agire per svolgere questa professione in regola col fisco, sfruttando i vantaggi della Partita IVA forfettaria.

Quella del massaggiatore è una professione molto richiesta al giorno d’oggi.

Come molte attività che contribuiscono a donare benessere alle persone, oltre a garantire una buona fonte di guadagno dà un enorme senso di gratificazione a chi la pratica.

Vediamo in che modo puoi avviare questo tipo di attività in proprio in totale sicurezza e nel rispetto delle leggi.

L’attività di massaggiatore senza Partita IVA: possibile, ma con troppi limiti

Iniziamo col dire che per iniziare a svolgere questa professione non è necessario provvedere subito all’apertura di una Partita IVA.

Nei primi tempi, infatti, è possibile che tu non abbia ancora un parco clienti molto ampio e che consideri questo periodo come un banco di prova per testare le tue capacità.

Sapevi che lo Stato consente di svolgere prestazioni lavorative saltuarie senza Partita IVA?

Questo tipo di prestazioni, dette “Prestazioni Occasionali“, rappresentano un ottimo strumento non solo per chi si ritrova all’inizio della propria carriera professionale, ma anche per chi ha già un impiego ed esegue poche prestazioni extra per arrotondare lo stipendio.

Prima di cercare informazioni su come aprire una Partita IVA online, puoi dunque utilizzare questo metodo che ti consente di fare pratica e di ricevere compensi.

Per operare in regola con questo strumento, dovrai rilasciare ai tuoi clienti un documento denominato “ricevuta di prestazione occasionale”, nel quale dovrai indicare i tuoi dati anagrafici e il tuo compenso, dal quale in alcuni casi verrà scalato il 20% di ritenuta d’acconto.

Questa percentuale viene trattenuta nei casi in cui il cliente operi come sostituto d’imposta: l’importo trattenuto verrà versato proprio dal cliente nel mese successivo alla prestazione come anticipazione sulle tue imposte.

Devi sapere che questo metodo è vincolante in quanto presenta una serie di limitazioni:

  • l’impossibilità di svolgere prestazioni che abbiano una durata superiore a 30 giorni consecutivi;
  • il divieto di pubblicità attraverso qualsiasi canale;
  • il limite di una prestazione all’anno per ogni singolo cliente;
  • un limite totale annuo di compensi di 5.000 €.

Alla luce di simili paletti, è probabile che questo strumento possa risultarti stretto e che in brevissimo tempo tu decida di aprire una Partita IVA.

Leggi anche: Vuoi effettuare il passaggio da dipendente a regime forfettario? Ecco come fare

Come aprire la Partita IVA e perché scegliere il regime forfettario

Prima di prendere una decisione così delicata, è sempre meglio affidarsi alla consulenza di un buon commercialista online o di fiducia, per evitare di commettere errori e per pianificare al meglio tutte le mosse.

Per aprire la Partita IVA è necessario compilare un modulo, il modello AA9/12, scaricabile anche da internet.

All’interno di questo modulo dovrai compilare diverse sezioni, e in particolare dovrai indicare alcuni dati molto importanti:

  • dati anagrafici e fiscali;
  • indirizzo della sede della tua attività (anche se domestica);
  • il tuo codice ATECO (nel caso dei massaggiatori 96.09.09);
  • il regime fiscale a cui aderire.

Il modello AA9/12 debitamente compilato deve essere inviato all’Agenzia delle Entrate mediante raccomandata A/R, in via telematica o direttamente presso uno sportello dell’Ufficio Territoriale di riferimento, entro 30 giorni dall’inizio dell’attività.

Di particolare importanza è la scelta del regime fiscale da adottare, in quanto determinerà tanti aspetti gestionali e contabili.

Per un massaggiatore alla prima esperienza da autonomo la scelta più conveniente è sicuramente quella di aprire una Partita IVA a regime forfettario.

Per poter adottare questo regime fiscale è necessario possedere determinati requisiti, il più importante dei quali è il rispetto del limite di fatturato annuo di 65.000 €.

Le semplificazioni contabili e gestionali a cui avresti accesso con questo regime fiscale di vantaggio sono tante:

  • esenzione da IVA e conseguenti dichiarazioni e liquidazioni periodiche;
  • esonero dalla ritenuta d’acconto;
  • esenzione dalla fatturazione elettronica;
  • niente modello ISEE;
  • niente studi di settore;
  • esonero dal pagamento dell’IRAP;
  • esonero dal pagamento delle addizionali comunali e regionali.

Oltre a questi benefici, che ti consentiranno di dedicarti con maggiore serenità alla pratica della tua professione e di risparmiare notevolmente sulle spese di gestione, avrai accesso a enormi vantaggi a livello contributivo e di tassazione.

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Vantaggi fiscali e contributivi della Partita IVA forfettaria per un operatore olistico

Dal punto di vista della tassazione, il regime forfettario è uno dei regimi fiscali più convenienti d’Europa, in quanto prevede un’aliquota fissa del 5% per le nuove attività per i primi 5 anni, che va poi a salire al 15% dal sesto anno in poi.

La flat tax sostitutiva degli scaglioni IRPEF viene calcolata in modo diverso rispetto al regime ordinario e semplificato.

Anziché scaricare nel dettaglio ogni costo deducibile e detraibile affrontato durante l’anno, dovrai affidarti ai coefficienti di redditività, ovvero a dei valori percentuali mediante i quali lo Stato stabilisce in maniera forfettaria i costi di ogni tipo di attività.

Il coefficiente di redditività, che cambia in base al codice ATECO, stabilisce quindi su che percentuale di fatturato viene applicata la flat tax del 5% o del 15%.

Il tuo tipo di attività, quella di massaggiatore, ha un coefficiente di redditività del 67%. Ciò significa che su un fatturato totale annuo lo Stato considera il 33% non tassabile in quanto corrispondente ai costi forfettari.

Pertanto, l’aliquota fissa viene applicata solamente al 67% dei ricavi, ovvero al fatturato lordo.

Facciamo un esempio.

Se apri la Partita IVA come massaggiatore nel regime forfettario con l’aliquota al 5%, ipotizzando che i tuoi ricavi nel primo anno siano di 10.000 €, pagherai imposte per un totale di 335 €, ovvero il 5% di 6.700 €.

Facile, no?

In merito al pagamento dei contributi previdenziali, il regime forfettario è molto vantaggioso per te: poiché la professione di massaggiatore non ha né un albo né una cassa di riferimento, dovrai iscriverti alla Gestione Separata INPS.

Questo sistema contributivo prevede un versamento annuale del 25,98% calcolato sul reddito lordo e ti permette di non dover far fronte a spese fisse, cosa che invece avviene per i commercianti e per gli artigiani.

Insomma, verserai i contributi in base a quanto fatturerai.

Leggi anche: Chi non può aderire al regime forfettario (spiegato in modo semplice)

In conclusione

Bene, ora che conosci a livello generale gli aspetti principali del regime forfettario, potresti pensare di procedere all’apertura della Partita IVA.

In questo caso, ti invito a prendere in considerazione il mio servizio di contabilità online: da esperto nel regime forfettario, saprò indicarti le soluzioni più adatte al tuo caso specifico.

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A presto
Giampiero Teresi

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