Ecobonus e regime forfettario: tutto ciò che devi sapere

Come funzionano le detrazioni per le ristrutturazioni finalizzate alla riqualificazione energetica per i forfettari

Vorresti aderire ai bonus statali per la riqualificazione edilizia in chiave green ma non sai se chi adotta il regime forfettario ne può usufruire? Prima di prendere impegni con imprese e fornitori, vuoi avere la certezza di poter sfruttare questa opportunità?

In questo articolo ti spiegherò in che modo i forfettari possono avvantaggiarsi dei fondi statali per Ecobonus, Superbonus e Bonus ristrutturazioni.

Cosa si può scaricare nel regime forfettario

Sia che tu operi già con Partita IVA forfettaria sia che tu abbia deciso di metterti in proprio e stia valutando di adottare questo regime fiscale, probabilmente avrai sentito parlare dei bonus messi a disposizione dal governo per la riconversione energetica degli edifici.

Magari sei interessata/o a far svolgere dei lavori in un edificio di tua proprietà ma non hai la certezza di poter usufruire delle interessanti detrazioni fiscali che lo Stato riserva a chi, mediante un’opera di ristrutturazione, provvede a un efficientamento delle sue condizioni.

Tra le migliorie che danno diritto ai vari bonus ci sono:

  • l’installazione di impianti fotovoltaici;
  • l’isolamento termico dell’edificio;
  • la sostituzione degli infissi;
  • le schermature solari;
  • la sostituzione degli impianti termici;
  • ecc.

Svolgere questo tipo di lavori dà diritto a detrazioni che vanno dal 50% al 110%. Se adoperi la Partita IVA a regime forfettario, immagino tu sappia già che in questo regime fiscale non è possibile portare in detrazione nessuna spesa, eccetto i contributi previdenziali versati nell’anno precedente.

Attenzione, però: questa regola, normalmente, vale se non hai redditi diversi da quelli che percepisci con la tua attività da forfettario; viceversa, se possiedi un secondo reddito proveniente da lavoro subordinato, da una pensione o da un affitto (purché non sia in cedolare secca), potrai scaricare le spese (comprese quelle per le ristrutturazioni) da questo reddito. Tieni conto, però, che queste si scaricano anno dopo anno.

Leggi anche: Partita IVA da gamer professionista: perché adottare il regime forfettario

Quindi, fammi capire: se non ho altri redditi oltre a quello prodotto con la mia attività da forfettario, non potrò aderire a questi bonus?

Beh, questo non l’ho mai detto. Certo, nella normalità un forfettario non può detrarre le spese per le ristrutturazioni ma, per questi bonus, lo Stato ha fatto un’eccezione. Se hai deciso di aprire la Partita IVA a regime forfettario e non hai altri redditi, infatti, puoi optare per due soluzioni alternative alle detrazioni: lo sconto in fattura e la cessione del credito. Ora ti spiego tutto.

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Cos’è lo sconto in fattura per Ecobonus, Superbonus e Bonus ristrutturazioni

Se vuoi apportare dei miglioramenti a un edificio e godere immediatamente dei vantaggi derivanti dai vari bonus messi a disposizione dallo Stato, per te ci sono due opzioni molto interessanti. La prima è quella dello sconto in fattura.

In quanto titolare di Partita IVA, se non possiedi altri redditi, puoi richiedere al fornitore di emettere una fattura che includa uno sconto pari alla percentuale di detrazione assegnata a un determinato tipo di bonus. Per esempio, se affronti una spesa per una riqualificazione che assegna un bonus del 65%, puoi ottenere uno sconto della stessa entità direttamente sulla fattura d’acquisto.

Semplice e diretto.

Oltre a far applicare uno sconto in fattura, un forfettario ha anche un’altra possibilità che permette di usufruire delle detrazioni in tempi rapidi. Vediamo di cosa si tratta.

Come si fa a cedere un credito di imposta per gli ecobonus

Se esegui dei lavori che rispettino i parametri del Bonus ristrutturazioni, dell’Ecobonus o del Superbonus, puoi aderire a uno di essi e richiedere il credito di imposta nel tuo Cassetto Fiscale dal sito dell’Agenzia delle Entrate.

Una volta ottenuto il credito per un importo pari alla percentuale detraibile prevista nel bonus a cui hai aderito, avrai la possibilità di cedere questo credito a una parte terza, nella fattispecie a un istituto bancario o a Poste Italiane. In questo modo, anziché usufruire di una detrazione diretta, riceverai un bonifico immediato da parte dell’ente a cui hai ceduto il credito d’imposta.

Leggi anche: Partita IVA e maternità: ecco a chi spetta questa indennità

Per dovere di cronaca, devo informarti che tale servizio ha un costo: in genere, le banche e le Poste Italiane applicano una commissione che va dal 10% al 20%. Certo, dovrai rinunciare a una piccola parte del bonus. Ma, come si suol dire, meglio di nulla. Non credi?

In conclusione

In questo articolo ho voluto chiarire quali sono le possibilità concesse ai titolari di Partita IVA forfettaria per sfruttare i vari fondi che il governo ha stanziato per incentivare le ristrutturazioni a scopo di efficientamento energetico. Se desideri avere informazioni più dettagliate su questo argomento o, semplicemente, desideri avviare un’attività adottando il regime forfettario, io sono qui a tua disposizione.

Da anni svolgo la mia attività di consulente fiscale online dedicandomi esclusivamente al regime agevolato, di cui conosco tutti i segreti e le casistiche.

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A presto
Giampiero Teresi

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