Partita IVA da gamer professionista: perché adottare il regime forfettario

Scopri i vantaggi di questo regime fiscale per l’attività professionale di gaming

Immagino che orientarsi nel mondo della fiscalità italiana, per te che non sei un commercialista, sia difficile quanto chiudere God of War in modalità “Dio”. Tra leggi che cambiano in continuazione e una serie di regole che metterebbero in difficoltà anche l’Azzecca-garbugli di turno, potresti ritrovarti a vanificare i guadagni frutto della tua attività di gaming tra tasse e multe.

In questo articolo scoprirai come essere in regola con il fisco per poter iniziare a svolgere la professione di gamer professionista in modo serio.

Partita IVA da gamer professionista: come procedere all’apertura

Il mondo del gaming ha conosciuto una crescita significativa negli ultimi anni, tanto da far diventare l’attività abituale di giocatore di videogames una vera e propria professione. Se hai raggiunto livelli di bravura tali da permetterti di fare di questa attività un lavoro stabile, per farlo in autonomia dovrai obbligatoriamente aprire la Partita IVA.

Naturalmente, prima di fare di testa tua e andare incontro a possibili errori che potrebbero compromettere la tua situazione fiscale, faresti bene a rivolgerti a un buon commercialista. Infatti, sebbene l’apertura della Partita IVA possa sembrare un’operazione semplice, in realtà non lo è e ci sono alcuni aspetti che andrebbero sottoposti all’attenzione di un professionista del fisco.

La procedura burocratica per richiedere la Partita IVA è rapida e gratuita: è sufficiente scaricare un modulo dal sito dell’Agenzia delle Entrate (il modello AA9/12), compilarlo in tutti i suoi riquadri e inviarlo all’ente nelle tre seguenti modalità:

  • puoi aprire la Partita IVA online nella sezione telematica del sito dell’Agenzia;
  • puoi recarti personalmente presso la sede locale dell’ente;
  • puoi inviare il modulo mediante raccomandata A/R.

Il motivo per il quale ti sconsiglio di procedere all’apertura della Partita IVA senza l’ausilio di un consulente è semplice: all’interno del modulo dovrai inserire alcune informazioni che influenzeranno in maniera decisiva la tua attività, in particolare il codice ATECO e il regime fiscale.

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In merito al codice ATECO, devi sapere che si tratta di un codice numerico assegnato a ogni attività e determina la regolarità o meno del suo svolgimento; per fartela breve, se subirai un controllo fiscale e salterà fuori che l’attività da te svolta non coincide con quella concessa al tuo codice ATECO, dovrai pagare una sanzione piuttosto salata.

Il regime fiscale che adotterai, invece, determinerà le regole e gli adempimenti fiscali e burocratici a cui dovrai sottostare. A tal proposito, è importante che tu sappia che la scelta più conveniente per un gamer professionista (specialmente all’inizio della sua carriera) è quella del regime forfettario.

Ora ti spiego perché.

Le agevolazioni del regime forfettario per i gamer professionisti

In Italia esistono tre tipi di regime fiscale: il regime ordinario, quello semplificato e, appunto, quello forfettario. Quest’ultimo si differenzia dagli altri due per le numerose semplificazioni gestionali e agevolazioni fiscali. Vediamo quali sono le più importanti, tenendo presente che per poterne usufruire è necessario rispettare alcuni requisiti, il più importante dei quali è il rispetto del limite di fatturato di 65.000 € annui.

In primo luogo, adottando la Partita IVA forfettaria sarai esentato dall’IVA e dalla ritenuta d’acconto. Ciò significa che incasserai sempre il 100% dei tuoi compensi e non dovrai applicare l’IVA alle tue fatture, particolare che gradiranno anche i tuoi clienti (per esempio, gli sponsor che decideranno di stringere un rapporto di collaborazione con te per i tornei).

Agendo fuori dal campo IVA, inoltre, non dovrai sottostare ad altri oneri fiscali e contabili come la dichiarazione annuale, le liquidazioni periodiche, la registrazione delle fatture e dei corrispettivi.

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Altri vantaggi sostanziali di questo regime fiscale sono:

  • l’esonero dallo spesometro, dall’esterometro e dal modello ISEE;
  • l’esenzione dal versamento dell’IRAP;
  • l’esonero dalla fatturazione elettronica;
  • l’esenzione dalle addizionali comunali e regionali;
  • l’esonero dagli studi di settore.

Tutte queste caratteristiche ti consentiranno di risparmiare tempo e seccature; ma – cosa ancora più importante – faranno sì che, a fine anno, nelle tue tasche rimangano molti più soldi. E, dato che siamo in tema, voglio parlarti dell’aspetto più apprezzato del regime forfettario.

Come funzionano la tassazione e i contributi per i gamer

Quello delle tasse è un argomento molto delicato, soprattutto in un Paese come il nostro, dove la pressione fiscale è tra le più asfissianti d’Europa. Motivo in più – questo – per adottare la Partita IVA a regime forfettario; devi sapere, infatti, che questo tipo di inquadramento include la tassazione più bassa d’Italia.

Mentre negli altri regimi fiscali ci si attiene agli scaglioni IRPEF, nel regime forfettario è prevista un’aliquota sostitutiva fissa del 15%, riducibile al 5% in caso di apertura di una nuova Partita IVA.

Anche il calcolo dell’imponibile si differenzia dal regime ordinario e semplificato: infatti, non dovrai dedurre i costi dal tuo fatturato totale per sapere su quale importo verrai tassato/a, bensì dovrai far riferimento al coefficiente di redditività assegnato al tuo codice ATECO.

Leggi anche: Quanto dura il regime forfettario? Tutte le risposte che cerchi

Il coefficiente di redditività è un valore percentuale che stabilisce in maniera forfettaria la parte del fatturato totale soggetta a tassazione e, di conseguenza, i costi ipotizzabili per ogni tipo di attività. Per i gamer, il coefficiente di redditività è del 67%; pertanto, questa sarà la percentuale del tuo fatturato sulla quale verrà applicata la flat tax.

Per quanto riguarda i contributi previdenziali, invece, non avendo una cassa di riferimento, dovrai obbligatoriamente iscriverti alla gestione separata INPS. Il vantaggio principale di questa modalità contributiva sta nell’assenza di quote fisse; dunque, pagherai i contributi in base a quanto incasserai, nella misura del 26,23% sul tuo fatturato lordo (per intenderci, lo stesso su cui pagherai le imposte).

In conclusione

Ora che hai scoperto quanti vantaggi acquisiresti adottando il regime forfettario per la tua attività di gaming, presumo tu voglia avere informazioni più dettagliate a riguardo. Bene, io son qui per aiutarti: il mio servizio di consulenza online è focalizzato su questo regime fiscale nel quale io mi sono specializzato da diversi anni.

Hai bisogno di chiarimenti o vuoi semplicemente avere un prospetto di quanto potresti guadagnare in un anno adottando il regime forfettario?

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Ti ricordo che, per qualsiasi tipo di considerazione, hai la possibilità di commentare questo articolo.

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A presto
Giampiero Teresi

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