Partita IVA da sarta? Perché aprirla nel regime forfettario

Scopri i vantaggi di adottare questo regime fiscale per lavorare nel settore della sartoria

Aprire la Partita IVA in Italia può essere complicato quanto fare un abito senza prendere le misure, basandosi su una foto.

Le leggi in tema di fiscalità sono tante e vengono continuamente modificate; non conoscerle e agire in maniera avventata ti porterà a soffocare tra burocrazia, tasse e multe (proprio come soffocherebbe il tuo cliente a causa dell’abito di tre taglie più piccolo).

Ti piacerebbe svolgere la professione di sarta (o sarto) in proprio? In questo articolo ti spiegherò come muoverti per avviare questo tipo di attività.

Come aprire un’attività di sartoria (anche lavorando da casa)

Si sente spesso parlare degli antichi mestieri in via di estinzione, e tra questi viene menzionato anche quello della sarta (o del sarto). In realtà, nonostante oggi ci sia la tendenza di sostituire frequentemente i vestiti, i lavori di sartoria continuano a essere richiesti.

Se hai appreso l’arte del cucito da una tua familiare, o hai sempre avuto la passione per questa attività, non c’è da sorprendersi del fatto che tu stia valutando l’ipotesi di aprire la Partita IVA per svolgere questo mestiere a tempo pieno, anche perché per farlo non è necessario prendere un locale in affitto; infatti, si può praticare la professione anche in casa, allestendo un laboratorio domestico.

Immagino che ti sia capitato di leggere o di sentir dire che con lo strumento della prestazione occasionale sia possibile eseguire lavori di sartoria senza Partita IVA: ebbene, ti consiglio di non cascare in questo tranello.

La prestazione occasionale, come dice la parola stessa, può essere sfruttata esclusivamente quando il tuo lavoro non è continuativo (non puoi lavorare continuativamente per più di 30 giorni) e rispettando il principio di occasionalità (una sola prestazione all’anno per lo stesso cliente).

L’apertura della Partita IVA è l’unico mezzo legale per poter portare avanti un’attività di questo tipo, e per procedervi è necessario compilare un modulo scaricabile da Internet: il modello AA9/12. Questo modulo va compilato in tutti i suoi campi e inviato all’Agenzia delle Entrate, ente che provvederà a rilasciarti entro pochi giorni il tuo numero di Partita IVA.

Prima di avventurarti nella compilazione di questo modulo, però, ti consiglio di rivolgerti a un commercialista; questa figura professionale ti sarà di grande aiuto sia per esaminare la tua idea di business e valutare la sua sostenibilità, sia per procedere correttamente alla compilazione di alcuni riquadri, specialmente quelli riguardanti il codice ATECO e il regime fiscale.

Leggi anche: Partita IVA consulente finanziario: come pagare meno tasse grazie al regime forfettario

Regime fiscale e codice ATECO sartoria: tutto ciò che devi sapere

Questa terminologia ti lascia perplessa/o? Non farne un dramma: è quello che capita alla stragrande maggioranza delle persone alla loro prima esperienza da lavoratori autonomi. Ed è proprio per questo che l’aiuto di un professionista della fiscalità è fondamentale.

Il codice ATECO, ad esempio, è un dato molto importante che dovrai indicare nel modello AA9/12; si tratta di un codice numerico che la Camera di Commercio assegna a tutte le attività, e inserire quello giusto in relazione al lavoro che svolgi ti protegge dal rischio di subire pesanti sanzioni.

Devi sapere infatti, che anche nel campo della sartoria esistono potenziali pericoli legati a un codice ATECO sbagliato. Per svolgere lavori di sartoria e confezione su misura di abbigliamento esterno, per esempio, è sufficiente il codice 14.13.20; ma se intendessi effettuare certi tipi di riparazione sui vestiti, dovresti inserire il codice 95.29.03.

Riguardo al regime fiscale, possiamo definirlo come l’insieme degli adempimenti e delle regole da seguire nella conduzione di un’attività con Partita IVA. Nel nostro paese esistono tre tipologie di regime fiscale: il regime ordinario, quello semplificato e quello forfettario.

Nel tuo caso, faresti bene a valutare la possibilità di aprire una Partita IVA nel regime forfettario. Vuoi sapere perché? Beh, senza troppi giri di parole, si tratta del regime fiscale più vantaggioso.

Tuttavia, devo fare una precisazione.

Questa opportunità non è a disposizione di tutti: per adottare il regime forfettario, infatti, è necessario essere in possesso di alcuni requisiti, i principali dei quali sono:

  • il rispetto del limite di fatturato annuo di 65.000 €;
  • il rispetto del limite di spese per dipendenti e collaboratori di 20.000 € all’anno;
  • il rispetto del limite di reddito proveniente da lavoro subordinato, fissato a 30.000 €.

Ora, però, voglio parlarti dei fattori che rendono la Partita IVA forfettaria la più conveniente in assoluto.

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Partita IVA da sarta nel regime forfettario: ecco perché conviene

Dunque, partiamo da una notizia che ti riempirà di gioia: con questo inquadramento fiscale resterai fuori dal campo IVA.

Sai che significa? Che nello svolgimento della tua professione non avrai mai a che fare con questa imposta. Non dovrai applicarla al tuo tariffario, non dovrai effettuare le dichiarazioni periodiche, e non dovrai versare l’IVA a debito. Naturalmente, non potrai nemmeno scaricarla dai beni e dai servizi acquistati.

Oltre a questo notevole vantaggio gestionale e fiscale, potrai godere anche di altri importanti benefici come:

  • l’esenzione dal pagamento delle addizionali regionali e comunali;
  • l’esonero dalla fatturazione elettronica;
  • l’esenzione dal versamento dell’IRAP;
  • l’esonero dalla presentazione dello spesometro e del modello ISEE;
  • l’esonero dagli studi di settore.

Ma la vera convenienza del regime forfettario sta nella tassazione, la più bassa d’Italia!

Sì, hai capito bene: questo è l’unico regime fiscale con il quale è possibile sfuggire legalmente dalle grinfie del fisco italiano, notoriamente pesante per le Partite IVA. Anziché far riferimento agli scaglioni IRPEF, che partono da un’aliquota del 23%, nel regime forfettario avrai un’aliquota sostitutiva unica del 15% a prescindere dal reddito prodotto (fermo restando che sia tassativo rientrare nel limite imposto di 65.000 €, pena l’esclusione da questo regime fiscale a partire dall’anno successivo).

Ma non è tutto…

Per le nuove attività esiste la possibilità di ottenere una riduzione dell’aliquota, che dal 15% scenderebbe al 5%! Inoltre, per calcolare l’imponibile non dovrai nemmeno dedurre le spese, dato che lo Stato le ipotizza in maniera forfettaria tramite il coefficiente di redditività. Questo strumento calcola il reddito lordo su base percentuale rispetto al fatturato totale; nel tuo caso, il coefficiente di redditività è pari al 67%.

Sarai quindi tenuta/o a versare le imposte sul 67% dei tuoi ricavi senza dover dimostrare di aver sostenuto effettivamente spese pari al valore del restante 33%.

Leggi anche: Partita IVA ricostruzione unghie: risparmia con il regime forfettario!

Contributi INPS per sartoria: come versarli

Lavorando in proprio, dovrai provvedere in prima persona anche al versamento dei tuoi contributi pensionistici. Per farlo, sarai obbligata/o a iscriverti alla gestione artigiani e commercianti dell’INPS. Questa cassa previdenziale è caratterizzata da due tipi di versamento:

  • una quota fissa annuale di 3.836,16 €, suddivisa in quattro rate;
  • una quota del 24% sulla parte eccedente ai minimali di reddito (fissati a 15.953 €).

L’impegno relativo ai contributi è indubbiamente il più gravoso perché, anche in assenza di utili, dovrai comunque versare la quota fissa. Ma, anche in questo caso, il regime forfettario conferisce un vantaggio poiché chi lo adopera può richiedere all’INPS una riduzione del 35% su entrambe le quote.

In conclusione

Hai capito quanti benefici, questo regime forfettario?

Probabilmente, alla luce di ciò che hai letto in questo articolo, la tua voglia di intraprendere questa strada avrà subito un’impennata pazzesca. Tuttavia, avrai senz’altro qualche dubbio o curiosità. Ebbene, se hai bisogno di ulteriori informazioni, sappi che puoi contare su di me.

Da anni, con il mio servizio di consulenza online, mi occupo della gestione fiscale e contabile di centinaia di aziende che adoperano il regime forfettario, settore in cui ho scelto di specializzarmi. Vuoi pormi una domanda in particolare o desideri capire in che modo potrei esserti d’aiuto?

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A presto
Giampiero Teresi

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