Partita IVA ricostruzione unghie: risparmia con il regime forfettario!

Scopri i vantaggi di avviare l’attività di onicotecnica adottando il regime fiscale agevolato

Mettersi in proprio è sempre una scelta difficile. Avviare un’attività implica varie responsabilità e obblighi nei confronti del fisco e, senza le giuste conoscenze, c’è il rischio di commettere errori che possono pregiudicare pesantemente il lavoro futuro.

Vorresti intraprendere la carriera di onicotecnica in proprio ma non sai da dove cominciare? In questo articolo ti esporrò l’iter burocratico da seguire.

Cosa serve per aprire la Partita IVA da onicotecnica e come dovresti procedere

Da ormai diversi anni, la ricostruzione delle unghie è diventata una pratica abituale per tantissime donne. Questo ha creato un’importante opportunità di lavoro e ha comportato la nascita di parecchi nail center. Se il settore ti attrae e sei convinta che la professione di onicotecnica potrebbe essere quella giusta per te, immagino tu sia curiosa di sapere quali siano i requisiti necessari per svolgerla.

Dal punto di vista professionale è necessaria una qualifica o un titolo che attesti le tue competenze, anche se esistono delle differenze sostanziali tra regione e regione: in alcuni casi è sufficiente frequentare un corso di formazione specifico in ricostruzione delle unghie, in altri è necessario conseguire la qualifica professionale di estetista e specializzarsi in questo ambito.

Prima di prendere qualunque decisione, dunque, ti consiglio di verificare come è regolato questo settore nella regione in cui intendi operare.

Se desideri svolgere questo mestiere in proprio offrendo le tue prestazioni a domicilio, aprendo un centro tutto tuo o collaborando con centri estetici come freelancer, dovrai necessariamente aprire la Partita IVA. Questo implica anche l’iscrizione al Registro delle Imprese, all’Albo degli artigiani (sì, perché questa è considerata un’attività artigianale), l’apertura di una posizione INAIL e, naturalmente, l’iscrizione all’INPS.

Lo so: non avendo alcuna familiarità con questi aspetti burocratici, potresti sentirti come un pesce fuor d’acqua, ed è per questo che, prima di agire, faresti bene a consultarti con un commercialista. Nell’apertura della Partita IVA, infatti, vi sono aspetti molto importanti – come il regime fiscale da adottare e il codice ATECO – che possono influenzare in maniera pesante la tua futura attività.

Diamogli un’occhiata…

Leggi anche: Partita IVA istruttore di tennis: come aprirla in regola con il fisco

Regime fiscale e codice ATECO per applicazione e decorazione unghie: l’importanza di questi due aspetti

Inizio spiegandoti (qualora non lo sapessi) cos’è il codice ATECO: altro non è che un codice cifrato che la Camera di Commercio assegna a ogni attività. Perché questo codice è così importante? Beh, perché svolgere un’attività diversa da quella corrispondente al codice ATECO indicato comporta pesanti sanzioni.

Se vuoi evitare guai da questo punto di vista, sappi che il codice che ti consente di svolgere questo tipo di attività è 96.09.03 (servizi di manicure e pedicure).

Per quanto riguarda il regime fiscale, si tratta di un argomento molto delicato: l’adozione di un inquadramento piuttosto che di un altro cambierà tantissimi aspetti (per niente marginali) della tua professione. In Italia esistono tre possibilità di scelta in tal senso:

Eccetto il primo, gli altri due sono legati al possesso di alcuni requisiti e al rispetto di determinati parametri, ma solamente la Partita IVA forfettaria ha diritto a significative semplificazioni contabili e agevolazioni di rilievo. Per poterla adottare, però, è fondamentale:

  • non oltrepassare il limite di fatturato annuo di 65.000 €;
  • non spendere più di 20.000 € all’anno per dipendenti e collaboratori;
  • rientrare nel limite di 30.000 € di reddito proveniente da eventuale lavoro subordinato.

Per chi, come te, è interessata ad avviare un’attività di onicotecnica, l’apertura di una Partita IVA a regime forfettario è senza dubbio la scelta più conveniente, e nelle prossime righe scoprirai perché…

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I benefici del regime forfettario per l’attività di onicotecnica

Ogni regime fiscale include regole e obblighi differenti, e il regime forfettario offre la possibilità di portare avanti un’attività in proprio alle condizioni più flessibili e con meno oneri. Vediamo insieme i suoi vantaggi principali.

Le agevolazioni contabili e fiscali

Dal punto di vista della gestione contabile, chi opera all’interno di questo regime fiscale può contare su:

  • l’esenzione dall’IVA e dalla ritenuta d’acconto;
  • l’esonero dall’obbligo di fatturazione elettronica;
  • l’esenzione dal pagamento dell’IRAP;
  • l’esenzione dal versamento delle addizionali comunali e regionali.

Stiamo parlando di aspetti molto importanti che ti consentiranno di immergerti totalmente nel tuo lavoro senza troppi pensieri. Inoltre, in virtù di tali semplificazioni, potrai risparmiare parecchi soldi.

L’esenzione dall’IVA, in particolare, rappresenta un punto fondamentale in tal senso perché, oltre a non dover effettuare i versamenti relativi alle liquidazioni periodiche, potrai proporre un tariffario più basso rispetto alle tue concorrenti che operano in un altro regime fiscale comprensivo di tale imposta e, quindi, attirare più clienti.

Tra l’altro, sarai esclusa dagli studi di settore e non sarai tenuta a presentare né lo spesometro né il modello ISEE. Ma, soprattutto, avrai a che fare con la tassazione più bassa d’Italia. A differenza degli altri due tipi di inquadramento fiscale, nel regime forfettario non farai riferimento alle aliquote suddivise in scaglioni di reddito, bensì verserai un’aliquota unica del 15%.

Questa flat tax, inoltre, scenderà al 5% per i primi cinque anni di attività se rientrerai nei parametri dell’aliquota start up. Anche il calcolo dell’imponibile sarà molto intuitivo e semplice, dato che non dovrai dedurre le spese sostenute annualmente; queste, infatti, verranno stabilite in maniera forfettaria in base al coefficiente di redditività a te assegnato.

Per la tua attività, questo valore corrisponde al 67% del tuo fatturato totale: ciò significa che il 33% dei tuoi ricavi non sarà soggetto a tassazione poiché lo Stato ipotizza che, per svolgere tale professione, le spese corrispondano a questa percentuale.

Leggi anche: Apertura Partita IVA elettricista: ecco cosa devi sapere

I contributi INPS

Abbiamo detto che l’onicotecnica è considerata un’artigiana; di conseguenza, per versare i tuoi contributi pensionistici, sarai obbligata a iscriverti alla gestione artigiani dell’INPS, che prevede due quote, una fissa e una variabile.

La quota fissa annuale, corrispondente a poco più di 3.800 €, è slegata dal reddito e va pagata in quattro rate trimestrali; la quota variabile corrisponde al 24% (22,35% per i minori di ventun anni) del reddito eccedente rispetto al minimale di 15.953 €.

Immagino che quest’ultima parte non abbia suscitato in te grande entusiasmo, ma non ti ho ancora detto una cosa: nel regime forfettario è prevista una riduzione delle quote contributive (sia fissa sia variabile) del 35%, che dovrai richiedere direttamente all’INPS. Inoltre, potrai dedurre questi versamenti al 100% dal reddito imponibile.

In conclusione

Come hai potuto constatare, il regime forfettario include numerosi vantaggi.

Se stai riflettendo sull’opportunità di aprire una Partita IVA per avviare un’attività di ricostruzione delle unghie, però, è presumibile che tu voglia conoscere maggiori dettagli e, soprattutto, sapere se possiedi i requisiti per poter adottare questa soluzione così conveniente.

In questo, posso darti un valido aiuto. Da diversi anni, ormai, mi sono specializzato in questo regime fiscale e ho avviato un servizio di contabilità online dedicato a chi lo adopera (o desidera farlo). Vuoi scoprire di più?

Compila il Form di Contatto sul mio sito internet www.regime-forfettario.it. Sarò io stesso a richiamarti nel giro di qualche ora per chiarire qualsiasi dubbio (tariffe comprese).

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A presto
Giampiero Teresi

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