Partita IVA istruttore di tennis: come aprirla in regola con il fisco

Vorresti metterti in proprio per insegnare questo sport? Ecco come puoi farlo

Lavorare in proprio in Italia senza prendersi il nervoso è difficile quanto battere Roger Federer a Wimbledon.

Normative e leggi che dicono tutto e il contrario di tutto possono mettere in seria difficoltà un profano della fiscalità, causandogli parecchie grane e notti insonni. Desideri svolgere l’attività di istruttore di tennis in proprio e stai pensando di aprire una Partita IVA?

In questo articolo ti spiego come farlo senza svenarti tra tasse, IVA e commercialista.

Partita IVA per istruttore di tennis: come si apre

Hai da sempre una grande passione per questo nobile sport? Magari hai intrapreso una discreta carriera e ora ti piacerebbe trasmettere le tue competenze tennistiche ai tuoi allievi? Svolgere questa professione è possibile sia da lavoratore dipendente, sia fornendo le tue prestazioni lavorative a privati e strutture sportive, ma nel secondo caso dovrai necessariamente aprire una Partita IVA.

Le possibilità a tua disposizione, dunque, sono tante. La tendenza è quella di operare con Partita IVA in modo da poter gestire meglio il proprio tempo e decidere con quali clienti collaborare.

L’apertura della Partita IVA è un’operazione di per sé rapida e semplice, oltre che gratuita. Per ottenere questo codice cifrato che identifica fiscalmente la tua attività devi scaricare un modulo da Internet, il modello AA9/12. All’interno di questo modulo dovrai inserire i tuoi dati anagrafici e fiscali, il nome e la sede della tua attività (che può coincidere anche con il tuo indirizzo di residenza), e, soprattutto, il codice ATECO e il regime fiscale che intendi adoperare.

Una volta completata la compilazione, dovrai inviare il modulo via raccomandata all’Agenzia delle Entrate oppure recandoti personalmente presso un ufficio territoriale dell’ente. Tuttavia, la soluzione più sicura e conveniente è quella di affidarsi a un professionista come un consulente o un commercialista, che si occuperà di trasmettere la domanda per via telematica.

Leggi anche: Apertura Partita IVA elettricista: ecco cosa devi sapere

Ma soprattutto avrà cura di assisterti e di impedirti di commettere i classici errori che tante persone compiono e che costano loro parecchie grane.

Istruttore di tennis con partita IVA: codice ATECO e regime fiscale

Quando parlo di grane, mi riferisco principalmente a irregolarità, multe e situazioni che comportano un dispendio di energie e di denaro. Un esempio lampante è quello del codice ATECO, che altro non è che una sequenza numerica assegnata a ogni attività. Devi sapere che inserire un codice nel modulo di richiesta della Partita IVA e poi svolgere attività non incluse in esso costituisce una violazione punibile con multe salatissime.

Per toglierti qualsiasi dubbio, ti comunico che il codice ATECO corretto per svolgere la professione di istruttore di tennis è 85.51.00 (corsi sportivi e ricreativi).

Ma l’argomento principale riguardo quale ti verrà molto utile confrontarti con un professionista è la scelta del regime fiscale. Nel caso tu non lo sapessi, in Italia abbiamo tre tipi di inquadramento da questo punto di vista:

  • il regime ordinario;
  • il regime semplificato;
  • il regime forfettario.

I primi due si differenziano tra loro per alcuni aspetti, mentre il gap che c’è tra essi e il regime forfettario è ben più ampio. Dopotutto non potrebbe essere altrimenti, dato che ti sto introducendo uno dei tipi di regime fiscale più convenienti a livello europeo.

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I vantaggi gestionali e fiscali della Partita IVA forfettaria

Visto che siamo in tema, sfodero subito una metafora che dovrebbe darti un’idea di quanto questa scelta potrebbe avvantaggiarti: aprire la Partita IVA forfettaria è come vincere il Grande Slam! Adottandola avresti accesso a numerose semplificazioni e agevolazioni.

Ecco le principali:

  • esonero dall’obbligo di fatturazione elettronica;
  • esenzione dal pagamento dell’IRAP;
  • esonero dal campo IVA e dalla ritenuta d’acconto;
  • esenzione dal versamento delle addizionali comunali e regionali;
  • esonero dallo spesometro, dal modello ISEE e dagli studi di settore.

Il Grande Slam è servito, ma non ti ho ancora parlato dell’oro olimpico, ovvero la tassazione. Con una Partita IVA a regime forfettario avrai accesso a una flat tax senza eguali in Italia: questo inquadramento prevede un’imposta sostitutiva con aliquota fissa del 15%, con una riduzione al 5% per le nuove attività dal primo al quinto anno.

Per darti una misura di quanto sia vantaggioso questo inquadramento, ti comunico che nel regime ordinario e semplificato l’aliquota più bassa (quella del primo scaglione di reddito da 0 a 15.000 €) è del 23%!

Oltre a essere più basse, le imposte nel regime forfettario sono anche più semplici da calcolare. Ti basterà fare riferimento al tuo coefficiente di redditività, un valore percentuale assegnato dallo Stato a ogni attività. Nel tuo caso, il coefficiente di redditività sarà del 78%. Per aiutarti a comprendere meglio il suo funzionamento, ti farò un semplice esempio.

Ipotizziamo che tu apra la Partita IVA forfettaria con l’aliquota start up, quindi del 5%, e che fatturi 30.000 € durante il primo anno. Per calcolare l’imponibile non dovrai dedurre i costi perché questi vengono ipotizzati forfettariamente in base al tuo coefficiente di redditività. Dovrai quindi moltiplicare l’importo dei tuoi ricavi totali (30.000 €) per il coefficiente di redditività (78%). Il risultato è 23.400 €, quindi è su tale cifra che andrai a versare il 5% di tasse, per un totale di 1.170 €.

Penso ti renda conto da solo di quanto denaro risparmieresti tra tasse, IVA e via dicendo. C’è solo un altro aspetto da considerare. Continua a leggere…

Leggi anche: Apertura della Partita IVA da tecnico di radiologia: i vantaggi del regime forfettario

Quali contributi deve pagare un istruttore di tennis con Partita IVA

Per versare i tuoi contributi pensionistici, potresti doverti iscrivere alla gestione separata INPS o all’ex ENPALS. L’iscrizione alla gestione separata è obbligatoria se fornisci prestazioni a clienti privati, mentre quella all’ex ENPALS (peraltro assorbita dall’INPS) è necessaria quando lavori per circoli sportivi, impianti, associazioni, palestre, ecc.

Ovviamente, se hai a che fare sia con clienti privati sia con strutture, sarai tenuto a iscriverti a entrambe le casse previdenziali. Nella gestione separata non è prevista una quota fissa, ma dovrai versare contributi pari al 25,98% sul tuo reddito lordo; i contributi ex ENPALS, invece, prevedono un versamento pari al 33% della retribuzione giornaliera lorda, ma il 23,81% sarà a carico del committente. La tua quota, dunque, corrisponderà al 9,19%.

In conclusione

Ora che conosci tutti i vantaggi del regime forfettario, è probabile che tu non abbia grandi dubbi circa la sua convenienza. Tuttavia, questa strada non è percorribile sempre e da chiunque: per adottare questo regime fiscale, infatti, è necessario essere in possesso di alcuni requisiti.

Da diversi anni mi occupo esclusivamente di regime forfettario, e fornisco consulenza fiscale e contabile a centinaia di professionisti in tutta Italia. Vuoi conoscere i principi di esclusione e i parametri necessari per poterlo adoperare?

Compila il Form di Contatto sul mio sito internet www.regime-forfettario.it. Sarò io stesso a richiamarti nel giro di qualche ora per chiarire qualsiasi dubbio (tariffe comprese).

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Ti ricordo che, per qualsiasi tipo di considerazione, hai la possibilità di commentare questo articolo.

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A presto
Giampiero Teresi

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