Partita IVA estetista: come aprirla in maniera semplice

Ecco come dovresti muoverti per svolgere la professione di estetista in proprio

Se sei una professionista del settore beauty e stai riflettendo sulla possibilità di svolgere il tuo mestiere in totale autonomia, è probabile che sia alla ricerca del maggior numero di informazioni possibili su come aprire una Partita IVA online.

Fai assolutamente bene ad agire in questo modo.

Aprire la Partita IVA implica diverse responsabilità e oneri, e per compiere una scelta simile è opportuno informarsi e sapere esattamente a cosa si va incontro.

Nelle prossime righe scoprirai come si apre una Partita IVA e quali sono le opzioni più convenienti per iniziare a svolgere la tua professione di estetista.

Perché un’estetista dovrebbe aprire la Partita IVA

La cura del corpo è un aspetto a cui le persone di entrambi i sessi tengono molto, ed è per questo che il settore dell’estetica è tra i pochi a non conoscere crisi.

La crescita della domanda per questo genere di servizi ha determinato una presenza sempre più capillare dei centri estetici sul territorio, e sempre più persone decidono di formarsi per apprendere questa professione.

Una volta conseguita la qualifica, naturalmente, la maggior parte delle persone decidono di maturare esperienza presso un centro estetico come lavoratori dipendenti, ma non è raro che alcune estetiste partano con l’idea di svolgere subito questo lavoro in autonomia.

Ad ogni modo, a prescindere dal fatto che tu abbia appena superato l’esame professionale o che tu possieda già un curriculum come estetista attiva sul campo, per poter esercitare questa professione in proprio e aprire il tuo centro estetico o lavorare a domicilio, sarai costretta ad aprire una Partita IVA.

Infatti, per svolgere questo mestiere non è possibile sfruttare lo strumento della prestazione occasionale.

Vuoi sapere come dovresti agire per avviare la tua attività con Partita IVA?

Continua a leggere.

L’apertura della Partita IVA: come procedere correttamente

Se hai preso la decisione di svolgere il mestiere di estetista e sei determinata a farlo in autonomia, dovrai richiedere un numero di Partita IVA, ovvero un codice numerico che identifichi fiscalmente la tua attività.

A chi e come richiederlo?

Si tratta di un’operazione semplice ma, per evitare errori che rischierebbero di comprometterne un buon esito, sarebbe sempre opportuno rivolgersi a un buon commercialista online o di fiducia prima di procedere.

Perché ti dico questo?

Devi sapere che per aprire una Partita IVA è necessario compilare un modulo scaricabile da Internet e presentarlo in via telematica o cartacea all’Agenzia delle Entrate.

All’interno di questo modulo, chiamato Modello AA9/12, dovrai compilare diversi campi e inserire informazioni come:

  • i tuoi dati fiscali;
  • i tuoi dati anagrafici;
  • la sede della tua attività;
  • il codice ATECO;
  • il regime fiscale.

Se alcuni di questi dati non necessitano di chissà quali conoscenze, altri invece richiedono la giusta consapevolezza, in quanto determineranno in maniera decisiva il futuro della tua attività.

Leggi anche: Partita IVA Architetto: ecco perché conviene il Regime Forfettario

Il codice ATECO, ad esempio, è un codice numerico assegnato a ogni attività professionale. È fondamentale che tu inserisca quello corretto in relazione al tipo di lavoro che intendi svolgere poiché, in caso di errori, rischieresti di andare incontro a sanzioni.

Quello corretto per l’attività di estetista è 96.02.02 (Servizi degli Istituti di bellezza).

Quella che riguarda il regime fiscale da adottare è una decisione molto importante, e a tal proposito dovresti sapere che in Italia esistono tre opzioni:

  • il regime ordinario;
  • il regime semplificato;
  • il regime forfettario.

Partita IVA estetista: perché optare per il regime forfettario

Per un’estetista, come per qualsiasi altro professionista che decide di operare in proprio, la priorità assoluta è sempre quella di iniziare col piede giusto ed effettuare passi mirati in modo da poter sviluppare serenamente la propria attività.

Uno scenario simile è senza dubbio più realistico se decidi di aprire una Partita IVA forfettaria.

Questo regime fiscale è il più conveniente nel nostro Paese, in quanto consente di sfruttare diversi vantaggi e agevolazioni.

Per poterlo adottare, ovviamente, è necessario rispettare alcuni requisiti, tra i quali il principale è quello del limite di fatturato annuo, che non può superare i 65.000 €.

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Ma vediamo quali sono i pro della Partita IVA a regime forfettario.

Per cominciare, all’interno di questo regime di vantaggio sarai esentato dall’IVA e dalla ritenuta d’acconto.

Ciò significa che potrai sempre incassare il 100% dei tuoi compensi e potrai godere di un significativo vantaggio concorrenziale in quanto, a differenza dei tuoi competitor che utilizzano un altro regime fiscale, non dovrai applicare l’Imposta sul Valore Aggiunto alle tue tariffe.

Inoltre, ci sono altri benefici fiscali e semplificazioni contabili, come:

  • esenzione dal pagamento dell’IRAP;
  • esenzione dal versamento delle addizionali comunali e regionali;
  • esonero dalla fatturazione elettronica;
  • esonero dal modello ISEE;
  • esonero dallo spesometro e dagli studi di settore;
  • esenzione dalle dichiarazioni e liquidazioni periodiche IVA.

Queste semplificazioni rappresentano un bel risparmio, sia di soldi che di “seccature”. Ma ciò che rende il regime forfettario davvero unico è la tassazione.

Tasse e contributi per un’estetista nel regime forfettario

A differenza degli altri regimi fiscali, il forfettario prevede un’aliquota sostitutiva IRPEF unica e non scaglionata.

Aprendo una Partita IVA e aderendo al regime forfettario, potrai accedere a una tassazione del 5% per i primi 5 anni, che salirà al 15% (aliquota valida anche per le attività che passano dal regime ordinario o semplificato a quello forfettario) dal sesto anno in poi.

Stiamo parlando di una delle tassazioni più basse d’Europa e della più bassa in Italia!

Oltretutto, non sarai tenuta a dimostrare le spese gestionali allo Stato, in quanto esse vengono ipotizzate dallo Stato stesso in maniera forfettaria.

In che modo?

Per ogni tipo di attività esiste un coefficiente di redditività, che stabilisce la percentuale tassabile sul fatturato totale annuo.

Facciamo un esempio pratico per capire meglio.

Ipotizziamo che durante il tuo primo anno di lavoro il fatturato totale sia di 20.000 €. Per calcolare l’importo soggetto a tassazione non dovrai fare riferimento alle spese realmente sostenute, in quanto lo Stato le calcola in maniera automatica in base al coefficiente di redditività.

Per il tuo settore, questo coefficiente è del 67%. Ciò significa che il 33% del tuo fatturato verrà considerato come “costi forfettari”, a prescindere dal fatto che le spese realmente sostenute siano minori o maggiori.

Alla luce di questo, poiché il 67% di 20.000 € è 13.400 €, l’aliquota sostitutiva verrà applicata su questo importo.

Leggi anche: Partita IVA avvocato: come aprirla nel regime forfettario

Per quanto riguarda i contributi previdenziali, sarai obbligata a iscriverti alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS, che prevede una quota fissa di circa 3.800 € all’anno, da versare in quattro rate trimestrali.

Superando un certo limite reddituale, sarai tenuta anche a versare un contributo supplementare, da calcolare sulla parte eccedente rispetto al massimale in una misura del 24% (con una riduzione al 21,9% per gli under 21).

Quello legato ai contributi potrebbe essere un aspetto meno appetibile rispetto a quelli menzionati in precedenza, ma fortunatamente nel regime forfettario è possibile richiedere all’INPS una riduzione del 35% sia su quelli fissi che su quelli variabili.

In conclusione

Come hai potuto constatare, aprire una Partita IVA da estetista nel regime forfettario ti consentirebbe di usufruire di parecchi vantaggi e di avere meno complicazioni burocratiche e fiscali.

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A presto
Giampiero Teresi

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