Partita IVA parrucchiere: ecco come pagare meno tasse

Come svolgere l’attività di parrucchiere in regola con il fisco

Quella del parrucchiere è una professione che attira l’interesse di tantissime persone.

Se sei tra queste, è probabile che abbia appena terminato un corso di acconciature e voglia sapere come avviare un’attività in proprio o che sia in procinto di formarti in questo settore e voglia già sapere quali opportunità ti si aprirebbero una volta completata la formazione.

Qualunque sia la tua situazione di partenza, per esercitare questo bellissimo mestiere in proprio non ci sono scappatoie: è necessario aprire una Partita IVA.

Vediamo in che modo dovresti agire per lavorare nel rispetto della legge.

Come aprire una Partita IVA da parrucchiere

Una volta conseguita la qualifica professionale per svolgere questa professione, hai diverse possibilità: potresti lavorare come dipendente in un salone oppure optare per una carriera da freelance e lavorare a domicilio, almeno agli inizi.

Ma nulla ti vieta di intraprendere subito un percorso che ti porti ad aprire un salone di tua proprietà.

A ogni modo, qualunque sia l’opzione che intendi considerare all’infuori da quella del lavoratore dipendente, dovrai provvedere all’apertura della Partita IVA.

Si tratta di un’operazione abbastanza semplice.

Per richiedere questo codice numerico che identifica tutte le attività, occorre scaricare e compilare un modulo: il modello AA9/12.

All’interno di questo modulo dovrai inserire alcuni dati, tra cui:

  • i dati fiscali e anagrafici;
  • la sede dell’attività;
  • il codice ATECO di riferimento;
  • il regime fiscale da adottare.

Ti stai domandando quanto costi aprire una Partita IVA?

Questa procedura è assolutamente gratuita. Una volta compilato il modulo non dovrai fare altro che inviarlo all’Agenzia delle Entrate, ente che provvederà a esaminare la tua richiesta e a rilasciarti il numero di Partita IVA.

Due sezioni molto importanti del modello AA9/12 sono quelle che riguardano il codice ATECO e il regime fiscale.

Il primo è un codice numerico che viene assegnato a ogni tipo di attività, ed è fondamentale indicare quello giusto: per la professione di parrucchiere, il codice ATECO di riferimento è 96.02.01.

Per quanto riguarda il regime fiscale, in Italia è possibile utilizzarne tre:

Per avviare un’attività di questo tipo, la scelta più conveniente è quella di aprire una Partita IVA a regime forfettario.

Vediamo perché.

Leggi anche: Ecco cosa succede se si sfora il regime forfettario

Il regime fiscale di vantaggio per un parrucchiere a domicilio o con salone

La Partita IVA forfettaria è attualmente l’opzione più conveniente per chi sceglie di lavorare in autonomia, a prescindere dal settore di riferimento.

Per poter far parte di questo regime fiscale di vantaggio è necessario soddisfare alcuni requisiti, come ad esempio il rispetto del limite di fatturato annuale di 65.000 € e quello delle spese per collaboratori o dipendenti, fissato a 20.000 € annui.

Naturalmente, questi sono solo alcuni dei parametri che regolano l’ingresso nel regime forfettario, all’interno del quale potresti godere di importanti benefici.

Tanto per cominciare, avviando la tua attività con questo regime fiscale, sarai esonerata/o totalmente dall’IVA e dalla ritenuta d’acconto.

Si tratta di un grande vantaggio, in quanto potrai essere più competitiva/o con i prezzi e incasserai sempre il 100% dei tuoi compensi.

Ma ci sono tante altre agevolazioni gestionali e contabili che fanno di questo regime fiscale uno dei più vantaggiosi d’Europa.

Queste le principali:

  • esonero dagli studi di settore;
  • esonero dal modello ISEE;
  • esonero dal pagamento dell’IRAP e delle addizionali comunali e regionali;
  • esonero dall’obbligo di fatturazione elettronica;
  • esonero dalle dichiarazioni e liquidazioni periodiche dell’IVA.

Oltre a semplificare notevolmente la conduzione della tua attività, questi vantaggi ti consentono di concentrarti maggiormente sul tuo lavoro e comportano un notevole risparmio sulla consulenza contabile.

Ma il vero motivo per cui il regime forfettario è così conveniente è una tassazione tra le più basse d’Europa.

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Il calcolo delle tasse nel regime forfettario

A differenza del regime ordinario e semplificato, in cui le imposte vengono calcolate in base agli scaglioni IRPEF, nel regime forfettario è prevista un’imposta sostitutiva pari al 5% per le nuove attività per un periodo di 5 anni.

Per le attività già esistenti (e per le nuove dal sesto anno in poi), invece, la flat tax ammonta al 15%.

Queste percentuali si riferiscono al fatturato lordo, ovvero alla differenza tra i ricavi complessivi e le spese affrontate durante l’anno fiscale di riferimento.

Rispetto agli altri regimi fiscali, in cui le spese detraibili e deducibili devono essere dimostrate, nel regime forfettario l’ammontare del fatturato lordo viene determinato in maniera automatica, o forfettaria.

In che modo?

Lo Stato ha attribuito a ogni categoria un coefficiente di redditività, che determina in maniera ipotetica la percentuale delle spese in rapporto ai ricavi.

Per l’attività di parrucchiere, il coefficiente di redditività è del 67%. Questo significa che il 33% del fatturato totale annuo viene considerato come “spese” dallo Stato, e che l’imposta sostitutiva viene calcolata solo sul 67% dei ricavi.

Ipotizzando che tu avvii la tua attività con una Partita IVA forfettaria e ricavi 10.000 € durante il primo anno, il calcolo delle imposte andrà fatto su 6.700 €.

Il discorso cambia per quanto riguarda i contributi previdenziali.

Quanti contributi paga un parrucchiere nel regime forfettario

L’attività di parrucchiere è inquadrata come attività artigianale.

Ciò significa che per il versamento dei tuoi fondi pensionistici dovrai iscriverti alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS.

Questo inquadramento prevede delle quote fisse da versare trimestralmente, che corrispondono a circa 3.500 € all’anno se hai un’età inferiore a 21 anni e a 3.836 € per gli over 21.

Inoltre, se supererai la soglia minima di reddito di 15.953 €, sarai tenuto a versare dei contributi extra per un valore percentuale del 21,90% (per gli under 21) o del 24% (per gli over 21), da calcolare sull’eccedenza rispetto al minimale.

Anche in questo caso, però, esiste un significativo vantaggio per chi opera nel regime forfettario: la possibilità di richiedere all’INPS una riduzione del 35% su tutti i contributi.

Leggi anche: Massaggiatore con Partita IVA: qual è la scelta più conveniente?

In conclusione

Se stai pensando di aprire una Partita IVA per poter finalmente esercitare la tua professione di parrucchiere in autonomia, dovresti affidarti a un buon commercialista online.

A tal proposito, ti informo del fatto che da qualche anno ho deciso di dedicarmi esclusivamente al regime forfettario e che ho sviluppato un servizio di contabilità online a prezzi molto vantaggiosi.

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A presto
Giampiero Teresi

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