Sei straniero e vuoi aprire Partita IVA in Italia? Bene, allora sei capitato proprio nella guida fiscale che fa al caso tuo.
Immagino che hai digitato sul motore di ricerca la keyword “Partita IVA per stranieri” per ricercare utili informazioni sugli adempimenti fiscali e normativi che devi seguire ad hoc.
In fin dei conti, negli ultimi anni, è cresciuto il numero di lavoratori stranieri che decidono di mettersi in proprio ed avviare un’attività aprendo la Partita IVA.
Stranieri con Partita IVA: i numeri del MEF
Come riportato dal MEF sono oltre 25.000 le nuove Partite IVA aperte alla fine dell’anno 2016, di cui il 56% da persone fisiche.
1 su 5 è stata aperta da un cittadino nato all’estero.
Nel corso del 2018 sono state aperte circa 512.800 nuove Partite IVA ed in confronto all’anno precedente si è registrata una sostanziale stabilità (-0,5%).
La distribuzione delle nuove aperture di Partite IVA sulla base del Paese di nascita evidenzia che circa il 17% degli avvianti è nato all’estero.
Sempre secondo i dati pubblicati dal MEF, nel corso del 2018, i soggetti che hanno aderito al Regime Forfettario sono stati 195.559, con un incremento del 6% in confronto al 2017.
Partita IVA per stranieri: quando aprirne una?
L’obbligo di aprire una Partita IVA per stranieri subentra in funzione del carattere di abitualità dello svolgimento di un’attività di business o di una professione.
Sulla base di quanto stabilito dalla normativa vigente, chiunque esercita un’attività economica continuativa anche sotto forma di ditta individuale o di società, oppure come libero professionista (iscritto o meno a un ordine professionale), è soggetto all’obbligo di apertura di una Partita IVA.
Pertanto, non dovrai aprire Partita IVA per straniero nel caso in cui la tua prestazione non abbia una durata complessiva superiore ai 30 giorni ed il compenso complessivo della prestazione non sia superiore ai 5.000 euro.
Se una delle due condizioni non viene soddisfatta, l’attività viene considerata abituale e, quindi, dovrai necessariamente aprire la Partita IVA.
Apertura Partita IVA per stranieri: come fare?
Se sei straniero e vuoi avviare un’attività autonoma o vuoi diventare un Freelancer devi sapere fin da subito che dovrai onorare gli adempimenti fiscali e contributivi.
Per avviare un’attività di business bisogna presentare, in via telematica, all’Ufficio del registro delle Imprese presso la Camera di Commercio la ComUnica, valida anche ai fini previdenziali.
Dovrai scaricare e compilare il Modello AA9/12 (per persone fisiche) reperibile sul sito dell’Agenzia dell’Entrate e procedere alla presentazione tramite lettera raccomandata, consegna presso uno degli uffici ubicati sul territorio italiano, telematicamente oppure mediante intermediario abilitato (Commercialista).
Il modulo deve essere necessariamente presentato entro 30 giorni dall’inizio dell’attività per la quale si richiede l’apertura della Partita IVA per straniero.
L’apertura della Partita IVA non comporta tempistiche eccessivamente lunghe, anzi è immediata.
Per i soggetti tenuti all’iscrizione al Registro delle imprese o al Repertorio delle notizie economiche e amministrative (Rea), come già ti ho anticipato, è stata introdotta la Comunicazione Unica, tramite cui si assolve simultaneamente a tutti gli obblighi e agli adempimenti amministrativi e di natura fiscale, assistenziale e previdenziale.
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Codice ATECO per stranieri
Devi sapere che contestualmente all’apertura della Partita IVA per stranieri, hai obbligo di comunicare il Codice ATECO corretto per inquadrare la professione svolta.
Ad esempio, se apri la Partita IVA per svolgere la professione di avvocato devi comunicare il seguente Codice ATECO: 69.10.10 denominato “Attività degli studi legali”.
Se vuoi svolgere l’attività di Agente di Commercio di bevande devi comunicare il seguente Codice ATECO: 46.17.05 – Agenti e rappresentanti di bevande e prodotti similari.
Se vuoi svolgere la professione di Biologo Nutrizionista il corretto Codice ATECO da comunicare è il seguente: 72.11.00.
Sono davvero tantissimi i Codici ATECO esistenti, ognuno dedicato ad una specifica menzione, dovrai quindi cercare il Codice STECO più attinente all’ Attività che vorrai svolgere.
Partita IVA per Stranieri: Contributi Previdenziali
I titolari di Partita IVA sono obbligati ad aprire la propria posizione previdenziale all’INPS per il pagamento dei contributi e all’INAIL per l’assicurazione obbligatoria (solo se Artigiani o se si hanno dipendenti).
Sono esclusi da quest’ultimo obbligo i titolari di ditte individuali commercianti senza dipendenti ed i professionisti senza dipendenti.
Artigiani e Commercianti hanno l’obbligo di iscrizione all’INPS e al versamento dei contributi previdenziali. È necessario essere muniti di firma digitale e PEC (posta elettronica certificata).
Per quel che riguarda i contributi INPS relativi ai professionisti senza cassa e quindi iscritti alla Gestione Separata, l’aliquota contributiva è del 25,72%.
Il vantaggio della Gestione Separata è che, al contrario della Gestione Commercianti o Artigiani, non è previsto alcun costo fisso annuale di INPS da versare, i Contributi infatti verranno calcolati esclusivamente sul fatturato prodotto.
Partita IVA per stranieri: quale regime fiscale scegliere?
Aprire la Partita IVA per Stranieri comporta la necessità di scegliere il regime fiscale più conveniente.
I soggetti titolari di Partita IVA possono scegliere se aderire al regime forfettario, a quello ordinario oppure a quello semplificato.
Il regime fiscale più conveniente è il Regime Forfettario: la Legge di Bilancio 2020 prevede l’applicazione di una Flat Tax pari al 15% sostitutiva dell’imposta sul reddito, delle addizionali regionali e comunali dell’IRAP, che si riduce al 5% per le persone fisiche che iniziano una nuova attività.
I titolari di Partita IVA che vogliono aderire al Regime Forfettario devono rispettare i seguenti requisiti:
- Ricavi entro 65.000 euro all’anno,
- Spese collaboratori entro 20.000 euro,
- Reddito da lavoro dipendente fino a 30.000 euro.
I vantaggi derivanti dall’apertura della Partita IVA Forfettaria per stranieri sono ascrivibili ai seguenti:
- esenzione fatturazione elettronica,
- esenzione ISA,
- esenzione ritenuta d’acconto,
- esenzione esterometro,
- Flat Tax al 5% o al 15%.
Piccola parentesi: da pochissimi giorni ho pubblicato il mio terzo libro.
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A presto
Giampiero Teresi
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