Regime Forfettario e Principio di Cassa: ecco come ti salverà

Cos’è il principio di cassa e perché va considerato come uno dei vantaggi del regime forfettario

Il principio di cassa è un aspetto molto importante in ambito di regime agevolato e chiunque adotti questo inquadramento fiscale per la propria attività dovrebbe conoscere il suo funzionamento dato che la sua corretta gestione può essere decisiva per continuare o meno a godere dei vantaggi del regime forfettario per l’anno successivo.

Nelle prossime righe ti spiegherò in modo semplice e chiaro come funziona questo principio così che tu che possiedi una partita IVA forfettaria (o magari stai pensando di aprire una ditta individuale o avviare un’attività di libero professionista con tale inquadramento) possa gestirla al meglio, evitando brutte sorprese con il fisco.

Ma non finisce qui! Ti farò degli esempi pratici e ti darò anche una panoramica dei servizi che offro per aiutare i forfettari.

Principio di cassa nel regime forfettario: cosa cambia rispetto al principio di competenza

Il principio di cassa nel regime forfettario rappresenta un concetto fondamentale da comprendere per coloro che sono parte di questo regime fiscale. Questo principio si basa sull’idea che nel forfettario conta solamente ciò che viene effettivamente pagato e incassato nell’arco dell’anno, senza tenere in considerazione la data di emissione della fattura.

Questo è un dettaglio importante da sottolineare dato che in altri regimi fiscali tale principio non vale perché vige il principio di competenza, in base al quale per calcolare il reddito annuo viene preso in considerazione il giorno in cui viene emessa la fattura, a prescindere dal momento in cui avverrà il pagamento.

Ovviamente questa differenza di principio porta a una diversa gestione della contabilità tra i regimi fiscali tradizionali e quello agevolato che – come vedremo tra poco – incide significativamente anche sulla tassazione.

Leggi anche: Fattura Elettronica in Regime Forfettario nel 2024: come fare?

Come funziona la contabilità forfettaria con il principio di cassa: esempi pratici

Finora ti ho aiutato a comprendere in via teorica cosa sia il principio di cassa ma affinché tu possa comprendere meglio il suo funzionamento è giusto che tu abbia un riferimento pratico di come si applichi. Ti accontento subito!

Ipotizziamo che una fattura venga emessa nel corso del 2023, ma il saldo venga effettuato solo nel 2024 e dunque la fattura venga incassata nell’anno successivo a quello in cui è stata emessa: sarà considerato come reddito dell’anno 2024, nonostante la fattura sia stata emessa nel 2023. Pertanto, questo importo non influirà sugli 85.000€ di reddito massimo annuale previsti per il 2023 e neanche sulla tassazione di quell’anno. Inciderà invece sul limite di 85.000€ previsto per il 2024 e verrà tassato direttamente a giugno del 2025, in quanto considerato reddito del 2024.

“E se invece il cliente dovesse pagare un acconto della fattura nel 2023 e saldare nel 2024?”

Domanda più che legittima. Beh, il principio di cassa vale anche in caso di incasso parziale della fattura. Se, ad esempio, viene emessa una fattura di 1000€ nel 2023, ma nel corso dello stesso anno ne viene incassata solamente una parte – diciamo 700€ – e il saldo rimanente viene incassato nel 2024, si dovrà comunicare al proprio consulente fiscale che la fattura non è stata totalmente saldata nel 2023, ma soltanto per la cifra di 700€. Di conseguenza, solo questi 700€ dovranno essere indicati come reddito nel 2023.

Perché il principio di cassa nel regime forfettario è così utile

Il principio di cassa – e credo che leggendo gli esempi che ti ho fatto nel paragrafo precedente lo avrai già intuito – rappresenta un fattore essenziale del regime forfettario, che può offrire vantaggi rilevanti se compreso e utilizzato correttamente, e la ragione è semplice: consente di prolungare la propria permanenza in questo regime fiscale e godere dei suoi vantaggi nel caso in cui si arrivasse vicini allo sforamento del limite di fatturato in prossimità della fine dell’anno fiscale.

Tuttavia, ci tengo a sottolineare che questo non dovrebbe essere visto come una strategia a lungo termine, ma piuttosto come un mezzo per facilitare la gestione fiscale nei primi anni di apertura della partita IVA. Se i fatturati sono costantemente superiori a 85.000€ per più di un anno, infatti, si dovrebbe considerare l’idea di passare a un altro regime fiscale, come ad esempio il regime semplificato. Questo passaggio dovrebbe essere previsto e programmato, in quanto il regime forfettario dovrebbe essere considerato come un trampolino di lancio per facilitare la gestione fiscale nei primi anni di attività, e non come un limite insuperabile alla crescita dell’attività stessa.

Naturalmente – e questo vale per tutte le questioni fiscali – per comprendere il principio di cassa e applicarlo a proprio vantaggio è necessaria un’assistenza professionale adeguata. Ed è qui che entro in scena io…

Leggi anche: Regime forfettario: tutte le novità a partire dal 2023

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A presto
Giampiero Teresi

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