Come semplificare la gestione della Partita IVA

I miei 3 suggerimenti per gestire meglio la tua Partita IVA forfettaria

Molte persone, quando decidono di aprire Partita IVA, si lasciano travolgere dall’entusiasmo scatenato dalla prospettiva di svolgere il proprio mestiere in proprio. Purtroppo, però, spesso non mettono in conto gli impegni amministrativi che caratterizzano una Partita IVA a regime forfettario, ordinario o semplificato.

Certo, il regime forfettario da questo punto di vista (ma non solo) richiede un impegno minore perché implica una quantità minore di obblighi burocratici rispetto agli altri regimi fiscali, ma questo non giustifica una gestione approssimativa degli aspetti contabili e fiscali.

Poiché molti liberi professionisti che optano per il regime forfettario tendono a sottovalutare la parte amministrativa, in questo articolo voglio darti tre consigli per facilitarne la gestione.

1) Aprire un conto corrente professionale

Il primo consiglio che mi sento di darti per aiutarti ad avere una gestione più ordinata e meno approssimativa della tua Partita IVA forfettaria è molto semplice: smetti di utilizzare il tuo conto personale per la tua attività e apri un conto corrente da destinare esclusivamente a essa.

Credo di sapere a cosa stai pensando: “Ma perché dovrei aprire un altro conto in banca se le ditte individuali e i liberi professionisti non hanno quest’obbligo?

Beh, te lo dico io: è il primo passo per gestire la tua attività in modo trasparente dal punto di vista amministrativo e contabile. Gestire le entrate e le uscite della tua attività professionale con lo stesso conto corrente che utilizzi per fare la spesa, pagare le bollette o andare al ristorante non è certo sinonimo di ordine.

Così facendo, infatti, i ricavi e le spese di lavoro si mischiano con quelle personali, e la confusione che ne deriva ti renderà sempre difficile scindere le due cose. Insomma, il classico esempio della mano destra che non sa cosa fa la mano sinistra.

Al contrario, aprendo un conto ad hoc per la tua attività lavorativa potrai monitorare in maniera rapida e intuitiva i movimenti riguardanti la tua Partita IVA.

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2) Dotarsi di un sistema per la gestione delle fatture con riconciliazione

Come ben saprai, a partire dal 1° luglio 2022 anche per i titolari di Partita IVA forfettaria è scattato l’obbligo di fatturazione elettronica (già attivo per gli altri regimi fiscali dal 1° gennaio 2019). Ho parlato in maniera dettagliata di questa novità nell’articolo “Regime forfettario e fattura elettronica da luglio 2022: ecco la verità” e ti suggerisco di leggerlo per avere maggiori informazioni al riguardo.

Dal momento che tantissimi lavoratori autonomi forfettari non possono più godere di tale semplificazione contabile (peraltro una delle più apprezzate) è obbligatorio utilizzare un software per l’emissione e la ricezione di fatture elettroniche.

E allora, già che ci sei, perché non prendere due piccioni con una fava e optare per un sistema digitale che non solo ti consenta di gestire la fatturazione e tenere traccia dei documenti ma anche di effettuare la riconciliazione?

Sarai d’accordo con me sul fatto che un software che ti tiene aggiornato sia sui documenti emessi e ricevuti sia sui relativi pagamenti ti semplificherà notevolmente la vita. In questo modo, infatti, avrai sempre la situazione sotto controllo e potrai sapere con un paio di click se ci sono clienti da sollecitare o se hai dei pagamenti in scadenza.

La riconciliazione è molto utile dal punto di vista contabile e organizzativo poiché consente di verificare lo stato delle entrate e delle uscite in un determinato periodo. Insomma, prendi in considerazione questa funzionalità nel momento in cui sceglierai il software gestionale per la fatturazione elettronica perché non è un dettaglio da poco.

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3) Fare attenzione agli accumuli e alle divisioni dei costi

Il terzo punto su cui desidero concentrarmi riguarda l’accantonamento e la divisione dei soldi necessari per pagare tasse e contributi. Ora, sappiamo bene che nel regime forfettario è possibile godere di una tassazione agevolata e, in alcuni casi, di una riduzione dei contributi previdenziali. Ciò nonostante, quando arriva il momento di provvedere al loro pagamento è molto importante non farsi cogliere impreparati.

Per questo motivo faresti bene a mettere da parte i soldi destinati a questi adempimenti a poco a poco nel tempo, distribuendoli in fondi separati. Con questo sistema avrai modo di accumulare i guadagni in maniera controllata e, di conseguenza, di gestire il denaro con parsimonia.

Va detto che operare in questo modo non è semplice poiché si tratta di un ulteriore impegno. Inoltre, i risultati di questo modello amministrativo si vedono alla lunga distanza, motivo per cui molti titolari di Partita IVA forfettaria tendono a iniziare con le migliori intenzioni ma a un certo punto smettono di adottarlo.

Tuttavia, poiché è innegabile che agire in questo modo dia benefici significativi, ti suggerisco di utilizzare un software gestionale che ti assista il più possibile nella divisione delle spese. Io, personalmente, utilizzo FINOM, un’applicazione che include la gestione del conto bancario e della fatturazione elettronica e offre addirittura la possibilità di creare dei portafogli digitali in cui suddividere le varie spese.

Leggi anche: Bonus 200 Euro: come funziona e come si richiede?

In conclusione

In questo articolo ti ho voluto dare tre suggerimenti per gestire in modo più smart ed efficace la tua Partita IVA forfettaria. Naturalmente, se desideri conoscere altri aspetti di questo regime fiscale o sei curioso di approfondire i temi trattati in queste righe non esitare a contattarmi.

Da diversi anni offro un servizio di consulenza fiscale online rivolto ai titolari di Partita IVA a regime forfettario.

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A presto
Giampiero Teresi

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