Partita IVA da artigiano: quanto costa e come pagare meno tasse

Scopri in che modo avviare un’attività artigianale a condizioni vantaggiose

Stai riflettendo sulla possibilità di iniziare a lavorare in proprio come artigiano? Fai attenzione: una mossa sbagliata in fase di avviamento può condizionarti a lungo.

Agire in modo sconsiderato o superficiale oggi ti espone al rischio di andare incontro a multe e debiti. Per non parlare delle tasse troppo alte!

In questo articolo ti spiegherò come dovresti procedere per svolgere la tua professione di artigiano in regola con il fisco e ti suggerirò l’opzione più conveniente per risparmiare.

Come si apre la Partita IVA da artigiano e quali sono i costi?

Il mondo dell’artigianato include svariati tipi di mestieri, alcuni antichi, altri più moderni. Se hai frequentato un corso professionale per apprendere un mestiere come l’estetista o il parrucchiere, oppure hai lavorato per anni da dipendente o da apprendista in altri contesti (idraulica, falegnameria, settore edile), è probabile che tu abbia il desiderio di avviare un’attività tutta tua.

Ebbene, per farlo dovrai obbligatoriamente aprire la Partita IVA, operazione per la quale ti suggerisco di contattare un bravo commercialista; infatti, la richiesta di un numero che ti identifichi come soggetto fiscale non è l’unica procedura burocratica che dovrai avviare per poter svolgere il tuo mestiere.

Oltre a presentare domanda di assegnazione di Partita IVA all’Agenzia delle Entrate tramite il modello AA9/12, dovrai iscriverti alla Camera di Commercio, all’INAIL, al Registro delle Imprese, nonché aprire una posizione INPS. Insomma, ti aspettano vari passaggi, e lasciare che a guidarti sia un professionista ti mette al riparo da diversi errori, come la scelta del regime fiscale e del codice ATECO.

In merito al regime fiscale, a breve ti esporrò i vantaggi del regime forfettario (in assoluto, il più conveniente in Italia). Prima di farlo, però, devo avvisarti che avviare la tua attività dal punto di vista fiscale e burocratico non è gratis come per un libero professionista, ma ha un costo di circa 130 €. Questo, procedendo in autonomia; rivolgendoti a uno studio, invece, dovrai mettere in conto una spesa maggiore.

Spesa che vale la pena di affrontare: con l’ausilio di un professionista della fiscalità, infatti, avrai la certezza di non commettere errori che potrebbero condizionare in maniera pesante il tuo lavoro.

Leggi anche: Ceramista con Partita IVA: il regime forfettario è la scelta migliore

Ecco perché dovresti adottare il regime forfettario per lavorare in proprio

Un fattore molto importante che analizzerai con il consulente fiscale sarà quello del regime fiscale da adottare, e non vi è dubbio sul fatto che – se le condizioni lo permetteranno – la scelta cadrà sull’apertura di una Partita IVA forfettaria.

Ho parlato di condizioni perché, per poter adoperare questo regime fiscale, è necessario essere in possesso di alcuni requisiti; questi, i più importanti:

  • rispetto del limite di fatturato di 65.000 € all’anno;
  • rispetto del limite di 30.000 € all’anno di reddito proveniente dal lavoro dipendente;
  • rispetto del limite di 20.000 € annui per le spese per collaboratori e dipendenti.

Ma, perché aprire una Partita IVA a regime forfettario è così conveniente? Beh, si tratta di un regime agevolato ricco di semplificazioni contabili e aiuti fiscali, come:

  • l’esonero dalla ritenuta d’acconto;
  • l’esonero dall’obbligo di fatturazione elettronica;
  • l’esenzione dal pagamento dell’IRAP (Imposta regionale sulle attività produttive);
  • l’esonero dallo spesometro e dagli studi di settore;
  • l’esenzione dal pagamento delle addizionali comunali e regionali;
  • l’esonero dal modello ISEE.

Questi vantaggi incidono sia dal punto di vista gestionale sia da quello economico; tuttavia, non ti ho ancora parlato dei benefici più sostanziali. Lo farò ora…

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Come funziona l’IVA per un artigiano nel regime forfettario?

Un aspetto particolarmente apprezzato da professionisti, commercianti e artigiani che operano con il regime forfettario è l’esclusione dal campo IVA. Ciò significa che non dovrai applicare l’imposta sul valore aggiunto alle tue fatture, e questo ti consentirà di essere molto più competitivo della concorrenza a livello di prezzi.

Non solo. Operando fuori dal campo IVA non dovrai versare le liquidazioni periodiche né presentare le dichiarazioni. Inoltre, dal punto di vista gestionale, godrai della libertà di non dover registrare le fatture e i corrispettivi.

Se non hai mai lavorato in proprio, è possibile che tu non sappia minimamente che significato abbia tutto questo, ma credimi: si tratta di un enorme risparmio di tempo e denaro. E, a proposito di denaro, devi sapere che, oltre ai vantaggi di cui ti ho già parlato, il regime forfettario ti fa accedere anche alla tassazione più bassa d’Italia.

Ora ti spiego come funziona.

Quali sono le tasse per un artigiano?

A differenza degli atri regimi fiscali adoperabili in Italia, ovvero quello ordinario e quello semplificato, nel regime forfettario non si fa riferimento agli scaglioni IRPEF, bensì è prevista un’aliquota unica sul reddito prodotto del 15%.

Questa flat tax, inoltre, è ridotta al 5% per le nuove attività nei primi cinque anni. Alla luce di questo, non c’è bisogno che io ti spieghi quanti soldi in più rimarrebbero nelle tue tasche ogni anno.

Anche il sistema di calcolo dell’imponibile è diverso rispetto agli altri tipi di inquadramento fiscale poiché non dovrai dedurre i costi dal fatturato totale. Lo Stato, infatti, ha assegnato a ogni codice ATECO un coefficiente di redditività, ossia un valore percentuale che determina la porzione dei ricavi totali annui su cui un soggetto fiscale deve versare le imposte.

La maggior parte degli artigiani ha un coefficiente di redditività del 67%; ciò significa che, se produrrai un fatturato totale di 10.000 €, dovrai pagare le tasse su 6.700 € a prescindere dal fatto che tu abbia dovuto sostenere spese gestionali superiori o inferiori a 3.300 € (il restante 33%).

Leggi anche: Il regime forfettario per affittacamere: la soluzione su misura per te

Quanto costa l’INPS per un artigiano?

Oltre alle imposte sul reddito, lavorando con Partita IVA dovrai provvedere al versamento dei tuoi contributi previdenziali iscrivendoti alla gestione artigiani dell’INPS. Questa cassa previdenziale prevede una quota fissa di 3.836,16 € all’anno da versare in quattro rate trimestrali e una quota del 24% sulla parte eccedente ai minimali reddituali, fissati a 15.953 €.

Considera, però, che chi opera nel regime forfettario ha la possibilità di richiedere all’INPS una riduzione del 35% sia sull’una sia sull’altra quota.

In conclusione

In questo articolo ti ho esposto i principali vantaggi del regime forfettario; se stai pensando di avviare un’attività artigianale, probabilmente sarai curioso di approfondire l’argomento e, soprattutto, di capire se sei idoneo ad adottare questa soluzione.

In questo, io posso darti una mano: da anni, infatti, mi occupo esclusivamente di questo regime fiscale e, con il mio servizio di consulenza fiscale online, assisto centinaia di professionisti e lavoratori.

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A presto
Giampiero Teresi

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