Autista con Partita IVA: qual è la soluzione più vantaggiosa

Come aprire Partita IVA per svolgere la professione di autista in proprio

Se pensi di avere delle ottime doti da guidatore e hai la convinzione che il mestiere di autista privato, sia senza mezzo sia con un’auto di tua proprietà, possa farti guadagnare bene, dovresti riflettere sulla possibilità di trasformare la tua passione per la guida in un lavoro.

Ovviamente, per operare in regola con il fisco è importante conoscere tutte le regole che dovrai rispettare; ma è altrettanto importante informarsi sulle opportunità a tua disposizione per ridurre il carico fiscale e limare la burocrazia.

In questo articolo ti spiegherò come si apre la Partita IVA da autista e ti esporrò i vantaggi a cui potresti accedere scegliendo il regime fiscale giusto.

Partita IVA autista: come si apre

Per svolgere questa professione e, all’occorrenza, avviare un’attività di ncc (noleggio con conducente), dovrai aprire Partita IVA. Questa operazione è assolutamente gratuita e di rapida esecuzione. In seguito alla tua richiesta all’Agenzia delle Entrate, infatti, nel giro di qualche giorno ti verrà assegnato il numero di Partita IVA con il quale potrai iniziare a ricevere ed emettere fatture.

Ma come si apre la Partita IVA?

Ciò che occorre fare è compilare un modulo, il modello AA9/12, che può essere scaricato da Internet. Una volta compilato, questo modulo deve essere inviato all’Agenzia delle Entrate tramite raccomandata. In alternativa, è possibile recarsi direttamente presso l’ufficio territoriale della tua città. Tuttavia, il mio suggerimento è di rivolgerti a un commercialista e aprire la Partita IVA online tramite la sezione telematica del sito dell’ente.

Nella compilazione del modello AA9/12, infatti, si nascondono delle insidie che potrebbero farti iniziare la tua nuova avventura in salita. Vediamo quali sono.

Leggi anche: Partita IVA per lavorare su TikTok: perché aprirla a regime forfettario

Codice ATECO e regime fiscale per fare l’autista privato

Il modulo da compilare per presentare la richiesta di apertura della Partita IVA include dei quadri semplici, come quelli inerenti ai dati anagrafici e fiscali, alla sede e al nome della tua attività e alla sua data di inizio. Ci sono due quadri, però, in cui dovrai inserire informazioni e prendere decisioni che avranno un peso enorme sullo svolgimento del tuo lavoro di autista. Mi riferisco alle sezioni relative alla scelta del codice ATECO e del regime fiscale.

Il codice ATECO è un codice numerico assegnato a ogni tipo di attività e nel modulo di richiesta di Partita IVA è fondamentale inserire quello corretto. In caso di controlli, infatti, il rilevamento di un codice ATECO errato ti costringerà a pagare una multa piuttosto salata.

Ancora più importante è la scelta del regime fiscale che intendi adottare per lo svolgimento della tua professione in proprio, ovvero l’insieme delle regole e degli obblighi fiscali e burocratici a cui dovrai attenerti. In Italia esistono ben tre tipi di regime fiscale:

Per chi avvia una nuova attività in proprio e possiede i requisiti richiesti, la soluzione più conveniente è senza dubbio quella della Partita IVA a regime forfettario.

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Quali sono i vantaggi di avere una Partita IVA forfettaria da autista

Aprire una Partita IVA forfettaria significa usufruire di diverse agevolazioni fiscali e semplificazioni contabili e gestionali. Va precisato, però, che per adottare il regime fiscale più vantaggioso d’Italia è necessario rispettare il limite di fatturato annuo di 65.000 € e il limite di spese per collaboratori e dipendenti di 20.000 € all’anno. Inoltre, in caso di lavoro dipendente, il reddito da esso derivato non può superare i 30.000 € lordi.

Naturalmente esistono anche altri requisiti e, per verificare se tu possa adottare il regime forfettario o meno, ti consiglio di contattarmi per una verifica.

Come ho anticipato, aderire al regime forfettario ti consentirà di condurre la tua attività di autista con diversi vantaggi. Il primo tra questi è la tassazione bassa. In questo regime fiscale non pagherai le tasse in base al reddito ma verserai una flat tax del 5% nei primi cinque anni e del 15% dal sesto anno in avanti. Per darti un’idea della convenienza, ti informo che negli altri regimi fiscali la tassazione parte – come minimo – dal 23%.

Questa aliquota va calcolata sul fatturato lordo, ovvero sulla differenza tra incassi e spese. Ecco, a tal proposito, devi sapere che nel regime forfettario i costi aziendali non possono essere dedotti perché vengono esclusi dalla tassazione in maniera forfettaria. Come? Grazie a uno strumento – il coefficiente di redditività – che lo Stato ha assegnato a ogni codice ATECO. Un libero professionista, ad esempio, ha un coefficiente di redditività del 78%; pertanto, calcolerà le tasse del 5% o del 15% sul 78% dei propri incassi annuali.

Un altro importantissimo vantaggio per i forfettari è l’esenzione dall’IVA. Proprio così: operando nel regime forfettario non sarai obbligato ad applicare l’imposta sul valore aggiunto alle tue fatture. Le conseguenze di tale agevolazione? Un notevole vantaggio concorrenziale, meno seccature burocratiche (niente registrazione delle fatture né dichiarazione annuale dell’IVA) e, soprattutto, un grande risparmio. Infatti, non dovrai versare le liquidazioni periodiche.

Leggi anche: Quando scade la dichiarazione dei redditi? Tutto ciò che devi sapere

Pensi che sia finita qui?

Beh, ti sbagli. Ecco un elenco degli altri vantaggi più importanti del regime agevolato:

  • l’esonero dallo spesometro;
  • l’esonero dagli studi di settore e dal modello ISEE;
  • l’esenzione dall’IRAP;
  • l’esenzione dalle addizionali comunali e regionali;
  • l’esenzione dalla ritenuta d’acconto.

Per quanto riguarda l’iscrizione all’INPS, invece, svolgendo la libera professione di autista dovrai aprire la tua posizione nella gestione separata. Questa cassa ha un vantaggio non indifferente: non prevede quote fisse, ma solamente il versamento del 26,23% da calcolare sul tuo fatturato lordo annuale.

In conclusione

In questo articolo ho voluto spiegare in maniera sintetica per quali ragioni la Partita IVA forfettaria è la scelta ideale per chi inizia a svolgere l’attività di autista in proprio. Se ti interessa avere maggiori informazioni al riguardo, sappi che sono a tua disposizione.

La mia attività di consulente online, infatti, è dedicata esclusivamente al regime forfettario.

Compila il Form di Contatto sul mio sito internet www.regime-forfettario.it. Sarò io stesso a richiamarti nel giro di qualche ora per chiarire qualsiasi dubbio (tariffe comprese).

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Ti ricordo che, per qualsiasi tipo di considerazione, hai la possibilità di commentare questo articolo.

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A presto
Giampiero Teresi

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