Partita IVA archeologo: i vantaggi di aprirla nel regime forfettario

Ecco come svolgere questa attività da libero professionista a condizioni favorevoli

Trovare lavoro come archeologo dipendente non è esattamente il compito più semplice del mondo (potrebbe essere più facile mettersi a scavare nella Bassa padana e trovare un nuraghe). Per questa ragione, molti professionisti iscritti all’elenco degli archeologi italiani scelgono di aprire Partita IVA.

Anche tu stai prendendo in considerazione questa ipotesi? Beh, devi sapere che tale operazione potrebbe rappresentare una svolta significativa per la tua carriera. In questo articolo ti spiegherò come procedere all’apertura della Partita IVA in maniera corretta e ti parlerò degli aspetti principali del regime fiscale più conveniente d’Italia.

Partita IVA da archeologo: come aprirla e quanto costa

Se desideri lavorare in proprio come archeologo e prestare i tuoi servizi ai finanziatori di scavi e ricerche, ti servirà la Partita IVA, ovvero quel codice numerico che ti consente di operare come lavoratore autonomo. L’ente che si occupa del suo rilascio è l’Agenzia delle Entrate; prima di dirti come agire ci tengo a tranquillizzarti informandoti del fatto che la procedura non ha alcun costo e viene sbrigata in tempi brevi (nel giro di uno o due giorni potresti già ricevere il tuo nuovo numero di Partita IVA).

Per presentare la domanda dovrai scaricare un modulo da Internet, il modello AA9/12, e compilarlo in tutti i suoi campi; dopodiché dovrai inviarlo all’ente tramite raccomandata A/R. Ma questa non è l’unica modalità per avviare la pratica. Puoi anche aprire la Partita IVA online nella sezione telematica del sito dell’Agenzia delle Entrate oppure presentarti direttamente presso uno sportello dell’ufficio territoriale a te più vicino.

Ad ogni modo, prima di muoverti da solo (o da sola) ti consiglio di consultare un commercialista, figura professionale la cui esperienza ti sarà utile per compilare correttamente il modulo, specialmente nei quadri relativi alla scelta del codice ATECO e del regime fiscale.

Leggi anche: Partita IVA modella: come aprirla a condizioni convenienti

Codice ATECO e regime fiscale per un archeologo con Partita IVA

In merito alla scelta del codice ATECO, devi sapere che è importante non commettere errori e indicare con precisione il codice assegnato alla tua attività; in caso di controlli, infatti, se dovesse venir fuori che operi con un codice sbagliato subiresti una multa piuttosto salata. Dal momento che non esiste un codice ATECO specifico per gli archeologi, puoi utilizzare il seguente: 74.90.99 (altre attività professionali nca).

Ancora più importante è la scelta del regime fiscale, ovvero l’insieme di adempimenti fiscali e burocratici a cui dovrai fare riferimento nello svolgimento della tua attività. In questo caso, dovrai decidere se adottare il regime ordinario, quello semplificato o quello forfettario.

Tra i primi due esistono sottili differenze, mentre il regime forfettario si distacca nettamente da entrambi in virtù di numerose semplificazioni contabili e agevolazioni fiscali. Naturalmente, non è accessibile per tutti; per adottarlo, infatti, occorre essere in possesso di alcuni requisiti, il principale dei quali è il rispetto del limite di fatturato annuo di 65.000 €.

Vediamo, dunque, quali sono i vantaggi della Partita IVA forfettaria.

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Partita IVA da archeologo nel regime forfettario: le agevolazioni fiscali e contabili

Le agevolazioni fiscali sono indubbiamente la caratteristica che più di tutte rende appetibile l’apertura della Partita IVA a regime forfettario. Le più importanti sono senz’altro le tasse ridotte e l’esenzione dall’IVA.

Te lo dico senza troppi giri di parole: nel regime forfettario avrai la tassazione più bassa d’Italia! In questo regime fiscale, infatti, è prevista una flat tax del 5% per i primi cinque anni e del 15% dal sesto anno in poi. Pensa che nel regime ordinario e semplificato l’aliquota minima è del 23% e, man mano che il reddito sale, tende ad aumentare in maniera progressiva.

Anche l’esenzione dall’IVA rappresenta un vantaggio considerevole. Non solo non dovrai effettuare i versamenti per le liquidazioni periodiche, compilare registri di fatture e corrispettivi, e presentare la dichiarazione annuale, ma avrai anche un grande potere concorrenziale rispetto agli archeologi che operano con un regime fiscale tradizionale. Un committente, infatti, avrà tutto l’interesse a collaborare con te perché risparmierà il 22% sull’IVA in fattura.

Aspetta, però; i vantaggi non terminano certo qui!

Ecco alcune delle semplificazioni gestionali e fiscali di cui potrai usufruire oltre a quelle già citate:

  • l’esonero dalla fatturazione elettronica;
  • l’esenzione dalla ritenuta d’acconto;
  • l’esonero dallo spesometro e dagli studi di settore;
  • l’esenzione dall’IRAP;
  • l’esenzione dalle addizionali comunali e regionali.

Leggi anche: Quando si pagano i contributi INPS se sei titolare di Partita IVA?

Archeologo con Partita IVA: come pagare i contributi

Mettendoti in proprio dovrai provvedere al versamento dei tuoi contributi pensionistici. Poiché esiste un albo degli archeologi ma non una cassa previdenziale di appartenenza, dovrai obbligatoriamente iscriverti alla gestione separata dell’INPS.

Questa cassa include un vantaggio sostanziale: non prevede quote fisse. Ciò significa che verserai i tuoi contributi esclusivamente in base a quanto incasserai – nello specifico in relazione al tuo reddito lordo – nella misura del 26,23%.

In conclusione

Ora che conosci le modalità di richiesta della Partita IVA da archeologo e hai avuto un assaggio dei vantaggi che otterresti adottando il regime forfettario, è probabile che tu voglia avere maggiori informazioni a riguardo.

Io posso soddisfare le tue curiosità sul regime forfettario. Da anni, infatti, mi occupo esclusivamente di questo regime fiscale di cui studio quotidianamente le novità, le particolarità e le casistiche. Inoltre, offro un servizio di consulenza fiscale online ad abbonamento dedicato a chi opera con Partita IVA forfettaria o desidera aprirne una.

Compila il Form di Contatto sul mio sito internet www.regime-forfettario.it. Sarò io stesso a richiamarti nel giro di qualche ora per chiarire qualsiasi dubbio (tariffe comprese).

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A presto
Giampiero Teresi

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