Partita IVA ottico: come aprirla e quale regime fiscale adottare

Ecco qual è l’inquadramento più conveniente per avviare l’attività di ottico

Dopo qualche anno da dipendente presso un negozio di ottica hai finalmente deciso di metterti in proprio e aprirne uno tuo? Oppure vuoi lavorare autonomamente subito dopo aver conseguito il titolo che abilita allo svolgimento di questa professione? In entrambi i casi, per avviare la tua attività sarai obbligato/a ad aprire la Partita IVA.

In questo articolo ti spiegherò come espletare questa procedura burocratica e perché il regime forfettario è la scelta più conveniente per svolgere la professione di ottico.

Partita IVA ottico: la procedura di apertura

Non avendo mai avuto a che fare con tematiche fiscale, è possibile che tu non abbia la minima idea di quanto costi effettuare questa operazione né di come avvenga. Per una ditta individuale, aprire Partita IVA è gratis ed è anche piuttosto semplice.

L’iter burocratico richiede la compilazione di un modulo, il modello AA9/12, che può essere scaricato da Internet. In questo modulo dovrai inserire svariate informazioni su di te e sulla tua futura attività, come ad esempio i dati fiscali e anagrafici, il suo nome, la sua sede e, soprattutto, il codice ATECO e il regime fiscale che adotterai. Questi aspetti, data la loro enorme importanza, meritano un piccolo approfondimento.

Prima di andare avanti, però, ci tengo a darti un consiglio: se hai intenzione di aprire la Partita IVA online o di presentare la richiesta direttamente all’Agenzia delle Entrate, fallo solo dopo aver consultato un buon commercialista.

Leggi anche: Partita IVA oculista: ecco come aprirla nel modo giusto

Codice ATECO e regime fiscale: la scelta giusta per l’ottico

Sai perché faresti bene a rivolgerti a un professionista esperto in tematiche fiscali? Beh, innanzitutto per far valutare la tua idea imprenditoriale da una persona che, conoscendo le leggi, i mercati e tanti altri aspetti, può darti tanti consigli per avviare e gestire la tua attività in modo che produca un buon fatturato.

In secondo luogo perché, compilando il modello AA9/12 da solo/a, rischieresti di commettere errori nell’indicazione del codice ATECO e nella scelta del regime fiscale. E credimi: in entrambi i casi avresti di che pentirti.

Il codice ATECO è un codice assegnato a ogni attività e stabilisce cosa tu possa o non possa fare con una Partita IVA. Se, in caso di controlli, dovesse emergere che stai svolgendo un’attività diversa da quella relativa al tuo codice ATECO, dovrai pagare una multa piuttosto salata. Ecco perché è importante che tu sappia che, per vendere materiale per ottica e fotografia, il codice giusto è: 47.78.20.

In merito al regime fiscale, devi sapere che è l’insieme delle regole fiscali a cui dovrai adempiere durante la conduzione della tua attività professionale. Nel nostro Paese esistono tre tipi di regime fiscale: ordinario, semplificato e forfettario.

Di questi tre, solo il regime forfettario gode di importanti agevolazioni e semplificazioni gestionali. Ti piacerebbe aprire la tua Partita IVA nel regime ordinario per poi scoprire a posteriori che possedevi i requisiti per adottare il forfettario? Sono sicuro che la tua risposta – specie dopo aver letto il prossimo paragrafo – sarà un NO deciso.

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I vantaggi del regime forfettario per chi apre Partita IVA da ottico

L’apertura di una Partita IVA forfettaria consente a un ottico di usufruire di numerosi vantaggi, primo fra tutti una tassazione bassa. A differenza dei regimi fiscali tradizionali, infatti, il forfettario non prevede il versamento delle imposte in base agli scaglioni reddituali IRPEF, bensì si basa su una flat tax.

L’aliquota, dunque, non varia a seconda del reddito prodotto, ma rimane invariata. La flat tax prevista per chi apre una Partita IVA a regime forfettario è del 5% per i primi cinque anni, mentre dal sesto anno in poi sale al 15%. Tieni presente, però, che nel regime agevolato occorre rispettare il limite di fatturato annuo di 65.000 €.

Mmm… E cosa accade se sforo questa soglia?

Ottima domanda. Ma non preoccuparti. Non riceverai né sanzioni né multe. Semplicemente, a partire dall’anno successivo, dovrai abbandonare il regime forfettario e passare all’ordinario o al semplificato.

Anche il calcolo delle tasse avviene in maniera differente rispetto ai regimi fiscali tradizionali. Per determinare l’imponibile fiscale, infatti, non dovrai scalare i costi aziendali al tuo fatturato totale perché questi verranno esclusi dalla tassazione in maniera forfettaria. Come? Con uno strumento chiamato coefficiente di redditività.

Questo valore percentuale cambia a seconda dell’attività svolta e, nel tuo caso, è del 40%. Ciò significa che a fine anno verserai le tasse solamente sul 40% del tuo fatturato totale.

Altri vantaggi sostanziali del regime forfettario sono:

  • l’esonero dalla fatturazione elettronica;
  • l’esenzione dall’IVA e dalla ritenuta d’acconto;
  • l’esenzione dall’IRAP e dalle addizionali comunali e regionali;
  • l’esonero dallo spesometro e dall’esterometro;
  • l’esonero dall’obbligo di registrazione delle fatture e dei corrispettivi;
  • l’esonero dagli studi di settore e dal modello ISEE.

Ora capisci perché non sfruttare questo regime fiscale ti causerebbe un enorme pentimento? Con tutte queste agevolazioni e semplificazioni risparmierai non solo molto tempo prezioso da dedicare agli aspetti più produttivi della tua attività, ma soprattutto tanti soldi!

Leggi anche: Aprire Partita IVA per autolavaggio: quale regime fiscale conviene adottare

In conclusione

Come hai potuto constatare, il regime forfettario è di gran lunga il più conveniente per avviare l’attività di ottico. A questo punto, però, sarai curioso/a di sapere quali sono i requisiti per poterlo adottare e di conoscere i suoi aspetti in modo più dettagliato.

Se vuoi il mio aiuto, io sono a tua disposizione. Da molti anni sono specializzato in questo regime fiscale e offro consulenza fiscale con un servizio online ad abbonamento.

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A presto
Giampiero Teresi

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